Quanto sta accadendo nel mondo spinge sovente tanta gente ad arrabbiarsi e protestare contro le ingiustizie, i leader politici, i media, i terroristi e gli altri seminatori di violenza.
Il sentimento della rabbia è parte dell’essere umano. Anche Gesù si è arrabbiato, a volte. Occorre però specificare che, sebbene il sentimento della rabbia sia permesso (a volte addirittura encomiabile), non possiamo dire lo stesso dell’ira peccaminosa che cerca vendetta.
Scrive il Catechismo della Chiesa Cattolica:
“L’ira è un desiderio di vendetta. «Desiderare la vendetta per il male di chi va punito è illecito»; ma è lodevole imporre una riparazione «al fine di correggere i vizi e di conservare il bene della giustizia»” (CCC, 2302).
Quella di arrabbiarsi di fronte al male ed alle ingiustizie nel mondo è una reazione appropriata. Lo scopo, in questi casi, sarebbe quello di “correggere i vizi e conservare la giustizia”.
Anche i Santi non sono stati indenni da questo vizio, l'Ira, per l'appunto.
Molti santi hanno lottato con i loro sentimenti di rabbia e si sono dovuti trattenere per non commettere peccato. Hanno visto qualcosa di sbagliato nel mondo ma non si sono adirati per questo; anzi, hanno usato la propria rabbia per avere più energia nella loro missione: ristabilire la giustizia attraverso la carità.