L'accidia, è l'ultimo dei vizi che conosciamo grazie alle meditazioni di Padre Antonio Parrino in questo novenario in onore di Sant'Antonio Abate e che volge al termine. L'accidia caratterizza la personalità del pigro cronico che disprezza la bellezza della vita. Un sentimento che mescola noia e indifferenza. Ma anche un modo cinico e distaccato di vivere. Nella storia gli accidiosi hanno fatto molti danni, sgretolando intere società. Apparentemente non crea fastidio a nessuno. È innocuo, nella sua inattività, in quel vivere quieto e senza pensieri che gli consente di galleggiare in qualsiasi palude. E invece l’accidioso semina danni, oltre che sprecare le proprie qualità, almeno quelle che ci sono. L’accidioso è un nemico del fare. Ed è un nemico sempre pronto a scendere in campo contro chi fa. Non ha voglie, desideri, slanci; c’è qualcosa, in questo atteggiamento, che va ben oltre una quotidiana indolenza, una forma di pigrizia che ciascuno di noi porta dentro. Insomma, qui siamo alla vita che viene negata, e quindi sprecata.