Sabato scorso, 3 ottobre presso la cappella de “La Nostra Famiglia” di Ponte Lambro, in provincia di Como, si è tenuta la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, in cui alcune consacrate dell’istituto secolare delle Piccole apostole della carità hanno emesso i voti perpetui.
Il fondatore è il Beato Luigi Monza e la loro missione nel mondo è la “carità portata fino agli ultimi confini della terra”. Sono presenti in Italia, con un numero maggiore di membri in Lombardia; poi anche all’estero in Brasile, Ecuador e Sud Sudan. Tra queste Emanuela Epifani, un volto conosciuto presso la comunità di San Giovanni Bosco di San Pietro Vernotico. Alla celebrazione hanno preso parte dei sacerdoti dell’arcidiocesi di Lecce molto vicini ad Emanuela: don Alessandro Mele, parroco di San Giovanni Bosco; don Antonio Sozzo, padre spirituale di Emanuela negli anni del discernimento e don Federico Andriani, amico e compagno di viaggio negli anni della formazione in parrocchia. Durante l’intervista Emanuela ha voluto sottolineare come la sua scelta di consacrazione sia maturata nel percorso di fede con l’Azione cattolica in parrocchia in cui ha potuto accompagnare tanti ragazzi. In questo cammino non è mai mancata la domanda su cosa la potesse rendere veramente felice e soprattutto su come potesse vivere una vita in pienezza. La risposta a questa domanda è arrivata dopo l’esperienza presso l’Associazione italiana sclerosi multipla perché solo il dono di sé agli altri poteva riempire la sua vita. Ma per fare qualcosa c’è sempre bisogno di un Qualcuno, e questo Qualcuno è Gesù Cristo. I dubbi sono stati tanti fino a quando non ha avvertito un Amore così forte tanto da stravolgere i suoi piani.
Le giornate sono veramente impegnative, iniziano all’alba con le lodi e la celebrazione della Santa Messa per poi continuare a lavoro presso le diverse sedi de “La Nostra Famiglia”, questo perché Emanuela si occupa di un lavoro organizzativo e gestionale presso questa associazione. Viene data molta importanza alla preghiera sia comunitaria che personale, con una particolare attenzione alla meditazione della Parola del giorno. Alla domanda a cosa volesse offrire al mondo attraverso la sua vocazione ha risposta che il suo obiettivo è vivere la carità dei primi cristiani, una vita di fraternità e benevolenza con un’attenzione particolare ai più poveri e ai più piccoli. Con il Signore non ci si annoia mai, le giornate sono assai intense, ma con la Sua presenza tutto può essere veramente trasformato.