Domenica scorsa, intorno alle 16:15, la tragedia. Ieri, più o meno alla stessa ora, l'ultimo saluto della comunità di San Pietro Vernotico a Giada Malerba.
Sulla 613 Lecce-Brindisi, direzione Brindisi, ha perso la vita in un tragico incidente la giovane sanpietrana. La donna era in sella su una moto Mv Augusta Brutale 910, insieme al fidanzato, il 32enne Vittorio Verardi, anch'egli di San Pietro Vernotico. Quest'ultimo sarebbe in gravi condizioni presso l'ospedale Perrino di Brindisi.
I funerali della giovane donna si sono tenuti ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale San Giovanni Bosco di San Pietro Vernotico. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal parroco don Alessandro Mele. Durante l'omelia ha ripreso le parole del salmo 22 presenti del capitolo 15 del vangelo di Marco: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, E ha voluto sottolineare come la stessa sofferenza provata dai cari di Giada, sia stata la stessa che Gesù ha affrontato sulla croce. Sembra quasi che Dio si trasformi in quella persona cara che durante i momenti bui della vita si mette ad ascoltare la rabbia e la confusione. Don Alessandro, successivamente, ha voluto rimarcare come le morti per incidenti stradali, soprattutto dei più giovani, siano la morte di ogni essere umano: "Non è umano accompagnare questi giovani all'altare, non è giusto. Bisogna fare qualcosa. Le strade non devono essere più luoghi infernali".
Ma al capitolo 16 del vangelo di Marco c'è una domanda che le donne accorse al sepolcro fanno: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?”. Sembra quasi che esse facciano riferimento al carico della sofferenza che gli uomini non possono portare da soli. Ma per poter alleggerire un tale peso è fondamentale ricordare che Gesù Cristo è risorto solo così sarà possibile dare "un barlume di speranza in questo buio troppo cupo".