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Mentre la comunità di Squinzano vivrà oggi la celebrazione del gemellaggio fra la basilica di Nazareth e il santuario dell'Annunziata (LEGGI), è il caso di  ricordare che anche Torchiarolo ha un legame con lo stesso santuario, grazie alla chiesa di Santa Elisabetta, voluta proprio da Maria Manca, nell'agro di Squinzano, ora a ridosso della superstrada, ma arcipretura di Torchiarolo.

 

 

Infatti, ogni 31 maggio, la comunità di Torchiarolo, incontra, al termine della Peregrinatio Mariae dello stesso mese, la comunità di Squinzano, entrambe pellegrine dalla cugina Elisabetta, per celebrare l'eucarestia insieme e concludere il mese dedicato a Maria. Proprio domenica scorsa, l’arcivescovo Luigi Pezzuto, delegato dall’ordinario, ha inaugurato, benedetto e riaperto al culto, l'antico santuario della Madonna di Galeano di Torchiarolo, fonte, scrigno, culla della devozione mariana torchiarolese, “paradiso terrestre” insieme a tutto il parco che la circonda, rimesso a nuovo e reso un luogo di relax, svago, distensione spirituale.

Proprio il santuario, anch'esso ha un legame con un'altra chiesa importante di questa zona, ovvero l'abbazia di Santa Maria di Cerrate, che fungeva da casa madre, di quei monaci che poi hanno abitato ed evangelizzato i vari casali di campagna, tra cui Galeano, Valesio che prese il nome di casale Santo Stefano, e così via. Rileggendo la storia locale non si può fare altro che constatare quanto fosse intrisa di un cristianesimo fondato sulla roccia, a testimoniarlo sono gli affreschi e le iscrizioni, un cristianesimo che portava in sé e con sé varie culture, da noi in modo particolare quella bizantina, infatti si narrava che codesto santuario, fosse fino a non molto tempo fa arcidiocesi di Lecce e archimandria di Brindisi.

Mons. Pezzuto, dopo la presentazione dei lavori, ha presieduto il rito di benedizione, accompagnato dall'inno alla Vergine di Galeano e ha presieduto la messa dell'Ascensione del Signore, con la benedizione delle mamme. Al termine si è data lettura del verbale, firmato dal presule, dai ministri ordinati, dal sindaco, dagli assessori e dal presidente del Comitato feste. 

 

 

 

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