Tutto pronto a Torchiarolo, per i festeggiamenti del SS. Crocifisso, patrono della comunità cittadina.
Sabato scorso, la celebrazione vespertina, presieduta dal vicario parrocchiale, don Antonio De Nanni, si è aperta con la solenne intronizzazione del simulacro del secolare Crocifisso ligneo, che secondo la tradizione, secoli addietro, è stato smarrito da una nave mercantile veneziana nei pressi delle marine torchiarolesi, dove solo l'arciprete del tempo, riuscì a sradicarlo dalla costa e processionalmente, insieme a tutto il popolo, fu portato in paese ed acclamato patrono.
Domenica scorsa, la supplica alla Madonna di Pompei insieme a bambini e ragazzi presenti alla celebrazione. In serata, durante la messa, si è aperto ufficialmente il mese missionario con il mandato comunitario, presieduto dal diacono Achille Giglio, membro della nuova equipe missionaria diocesana e con un bagaglio di esperienze missionarie alle spalle, il quale ha riportato alcune testimonianze legate all'opera missionaria di don Cesare Lodeserto in Moldavia, sottolineando l'importanza di una missionarietà che parte da casa propria e che non caratterizza le solite mete geografiche.
Ieri, intanto, si è aperto il triduo in preparazione alla festa patronale, caratterizzato dalle due messe quotidiane, diversi momenti di preghiera nel pomeriggio e la predicazione è affidata a don Gianmarco Sperani, novello sacerdote, vicario parrocchiale della matrice di Trepuzzi.
Nella serata di sabato, la santa messa vespertina sarà presieduta dal parroco di Arnesano, don Francesco Pesimena, in virtù del gemellaggio fra le due comunità civili e religiose, alla presenza delle rispettive amministrazioni comunali. A seguire, la processione per le vie del paese e lo spettacolo pirotecnico e musicale.
La mattinata di domenica sarà caratterizzata, oltre che dalle celebrazioni, dalla fiera che viene solennemente inaugurata dalle autorità civili, militari e religiose. Alle 19, la santa messa presieduta dall'arcivescovo Michele Seccia. La domenica successiva si chiudono i festeggiamenti con il canto del Te Deum di ringraziamento.
La realizzazione di tutto ciò avviene grazie alle varie generosità, non solo economiche, al comitato feste, all' amministrazione comunale e polizia locale, ai portatori statue, all'Associazione Santi Patroni, al gruppo missionario e agli operatori pastorali e liturgici.