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Nonostante le restrizioni, la tradizione non viene meno: i festeggiamenti che da secoli i Trepuzzini tributano al patriarca Giuseppe vedono riscoprire il senso della loro identità.

 

 

 

È il secondo anno consecutivo che i festeggiamenti in onore di San Giuseppe Patriarca si vedono essere privati dei loro tradizionali momenti: la festa attorno alla chiesetta, la tavolata, la gara della cuccagna e la processione per le vie del centro. Quella di San Giuseppe è una delle feste più tipiche della città di Trepuzzi, che vanta tra le chiese più antiche proprio quella eretta in onore del padre putativo di Gesù, costruita nel corso del XVII secolo dalla nobile famiglia Petrucci come loro cappella sepolcrale.

Il comitato feste guidato dal parroco don Gabriele Morello aveva organizzato diverse iniziative da tenersi in questi giorni nei pressi la cappella del Santo, ma l’ingresso della Puglia in “zona rossa” hanno spinto a dover rinunciare anche a quelle semplici iniziative. Tuttavia la devozione non può venire meno, specie quest’anno che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla figura dell’ultimo dei grandi patriarchi d’Israele!

 

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Nella chiesa di San Giuseppe, dove già dal 1° marzo alcuni fedeli si riuniscono per la recita del tradizionale “fiuru” in onore del santo, in questi giorni è esposto il SS. Sacramento per l’adorazione personale, con la possibilità per i fedeli di confessarsi per lucrare l’indulgenza dell’anno santo.  Domani, giorno della festa le celebrazioni si svolgeranno nella chiesa parrocchiale della Santa Famiglia, che vede San Giuseppe titolare della stessa insieme a Gesù e alla Vergine Madre. Domani non sarà solo il giorno più importante dell’Anno dedicato all’umile falegname di Nazareth, ma anche l’apertura dell’Anno dedicato all’Amoris Laetita, indetto da Papa Francesco negli scorsi mesi.

La ricorrenza di San Giuseppe è legata anche alla solidarietà: per secoli i Trepuzzini in questa giornata allestivano una grande tavolata per i propri concittadini bisognosi. Anche quest’anno, anzi, ancor più quest’anno dopo 12 mesi che hanno visto molte persone per la prima volta costrette a non poter esercitare il loro lavoro, la solidarietà non può venir meno! Per questo motivo la Caritas parrocchiale ha allestito in parrocchia una simbolica tavolata, dove tutti possono lasciare viveri di prima necessità.

 

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Infine, la vita e la figura di San Giuseppe porta con sé anche il tema della paternità, per questo in occasione della festa del papà la gratitudine vuole farsi innanzitutto preghiera: domani nella solenne celebrazione eucaristica si pregerà per tutti i padri che hanno lasciato questa terra, mentre nelle messe festive dei successivi sabato e domenica saranno benedetti tutti i padri presenti alle celebrazioni.

 

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