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Martedì 20 e mercoledì 21 agosto ad Acquarica di Lecce, frazione di Vernole, si celebra la solennità di San Gregorio Nazianzeno, un culto che trova radici molto antiche nella comunità locale.

 

 

Il parroco di Acquarica, don Valentin Diac, ha guidato la comunità durante la novena di preparazione, soffermandosi sull’importante ruolo della liturgia nella quotidianità: “Anche quest’anno, la comunità di Acquarica si raduna intorno all’altare per ringraziare la Santissima Trinità per il dono del suo patrono, San Gregorio Nazianzeno. Durante la novena si è riflettuto sull’importanza della Divina Liturgia nei suoi scritti, sottolineando come la vita cristiana debba essere un incontro vivo tra il divino e l'umano. Per San Gregorio, la liturgia non era un mero rituale, ma un vero e proprio incontro con Dio attraverso la Sua Parola. Egli enfatizzava l'importanza di una profonda comprensione delle Scritture all'interno della celebrazione liturgica, un concetto che risuona fortemente con le esigenze spirituali dell'uomo moderno. San Gregorio Nazianzeno vedeva la liturgia come un potente strumento di formazione spirituale e teologica. In un’epoca di rapidi cambiamenti e informazioni frammentarie, questa visione offre un modello di educazione integrale che unisce mente, cuore e spirito. In un mondo spesso confuso e disorientato, la liturgia centrata sulla Parola di Dio offre un ancoraggio spirituale e etico. Gregorio considerava la proclamazione delle Scritture non come un esercizio intellettuale, ma come un incontro trasformativo con Dio stesso, affinché gli insegnamenti biblici possano essere applicati alla vita quotidiana: Ogni parola di Dio è azione, e chi ascolta con attenzione ne trae profitto e la trasforma in comportamento (Oratio 2, 45)”

Ma don Valentin si sofferma anche sul ruolo di questa solennità per la comunità locale: “Il 20 agosto, la comunità si riunirà per celebrare i vespri solenni, seguiti dalla processione per le vie del paese. La festa continuerà anche il 21 con la l’Eucarestia sia al mattino che alla sera. Cosa si potrebbe desiderare di più? Infatti, scriveva San Gregorio in una delle sue preghiere: - Non vi è nulla di più sublime della Liturgia, nulla di più sacro, perché essa è il culmine della nostra unione con Dio. In essa, il cielo e la terra si incontrano e il divino abbraccia l'umano (Oratio 4, 12). La festa si estenderà anche al di fuori della chiesa, irradiando l'abbondanza della gioia e trasformando l'intero paese in un luogo di celebrazione e gratitudine. Ci saranno luci scintillanti, musica vivace e il chiasso festoso della folla, ma nulla potrà mai eguagliare l'importanza centrale della lode alla Santissima Trinità, venerata con profonda devozione dal nostro patrono per tutta la sua vita. In mezzo a tutta questa gioia, il nostro cuore rimarrà sempre rivolto alla Santissima Trinità, celebrando la fede che ha guidato e ispirato il nostro santo”.

 

 

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