La comunità di Acaya torna a festeggiare San Paolo, con i festeggiamenti civili e religiosi proposti dalla parrocchia e dal comitato feste patronali tutti concentrati nella giornata di sabato 29 giugno.
Alle 9 sarà celebrata la messa nella chiesa di San Paolo, al termine la statua del santo sarà traslata nella chiesa madre, per poi procedere nel pomeriggio alla processione per le vie del paese che avrà inizio dopo la messa delle 18,30. Don Valentin Diac, parroco della frazione di Vernole, lancia un messaggio per questa ricorrenza: “’Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno (Fil 1, 21)’. Come può un uomo arrivare a dire una frase del genere? Per noi uomini di questo secolo appare ancora più difficile. Da sempre l’uomo ha cercato di vivere a tutti i costi, anzi per vivere toglieva la vita all’altro. Nel passato, non troppo lontano, togliere la vita per la propria sopravvivenza avveniva con violenza diretta, oggi ci si nasconde dietro le cosiddette leggi. Ma noi cristiani di questo secolo crediamo ancora alle parole di San Paolo? Nessuno arriva a incarnare le sue parole senza lo Spirito Santo e, per arrivare, bisogna fare un cammino. Quanti di noi hanno il coraggio di trovare ‘la nostra strada verso Damasco’? Essere cristiani è una scelta personale e quotidiana, eppure oggi abbiamo cristiani solo di occasione oppure spinti solo dall' emozione che provano. Un cristiano che non vive della centralità dell’Eucarestia, di otto giorni in otto giorni, non arriverà mai a dire che vivere è Cristo e che morire è il tesoro più grande: essere con Cristo, in Cristo e per Cristo nella gloria del Padre. Lo Spirito Santo trasforma la nostra vita solo se ci alziamo e continuiamo la nostra strada perché la meta sta non alla fine della via ma mentre si cammina sulla Via che è Cristo. San Paolo non si è mai fermato dopo che si è incamminato sulla via di Damasco e, così facendo, ha evangelizzato le diverse culture che ha incontrato. Noi cristiani ormai ci siamo seduti sulle nostre pratiche culturali che, a volte, non hanno niente del cristianesimo e, invece di evangelizzare la cultura e il tempo presente, ci lasciamo svuotare piano piano da quello che è essenziale lasciando dietro il buio come dopo uno spettacolo pirotecnico. Alziamoci, camminiamo incontro al Signore che viene: viene nella mensa Eucaristica, viene nella carne di ogni fratello. San Paolo ci inspiri ancora oggi, e ci ricordi come ai Galati che ‘Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù’" Gal 5,1.
La serata sarà allietata dalla banda “Città di Monteroni” diretta dal maestro Marco Grasso.