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Inizia oggi, 24 maggio, la Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia alla città di Trepuzzi, Civitas Mariae. Prima tappa, la comunità parrocchiale di Maria SS.Assunta.

 

 

Con l’aiuto del parroco don Luca Bisconti andiamo a conoscere la realtà parrocchiale che incontrerà il pastore in questi tre giorni di grazia.

Quale realtà sociale e parrocchiale troverà l’arcivescovo venendo in visita pastorale a Trepuzzi nella tua comunità?

La parrocchia Maria SS. Assunta in Trepuzzi è una comunità vivace e particolarmente coinvolta nella vita di fede. Ciò è possibile grazie alla presenza di uomini e donne di buona volontà che accompagnano i ministri nella cura pastorale di tutti i fedeli. Il consiglio pastorale, il consiglio degli affari economici, i catechisti e tutti gli operatori parrocchiali hanno sempre avuto un ruolo importante nell’accompagnamento pastorale e amministrativo della parrocchia. Inoltre, la comunità è particolarmente legata alla Vergine Maria, venerata in maniera straordinaria, soprattutto nella prima quindicina del mese di agosto in occasione della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al Cielo.

Quali sono i punti di forza e le fragilità più evidenti della tua comunità nei tre ambiti di liturgia, catechesi e carità?

Anche se una buona parte ci coloro che partecipano attivamente alla vita parrocchiale manifesta una fede radicata nella tradizione e nella vita rituale, cioè strettamente legata al culto, e molte altre vivono una fede saltuaria, legata al percorso sacramentale della catechesi o alle pie devozioni personali o familiari, la nostra comunità è sorretta e accompagnata nella sua missione da donne e uomini che dedicano tempo e passione alla vita pastorale; si può sempre migliorare, anzi, si deve migliorare soprattutto nel cercare di vedere Cristo nel “fratello operatore pastorale”. La tentazione, infatti, è quella di crearsi spazi di comodo dove il “parere personale” è condiviso da pochi e non si riesce a vedere l’orizzonte comunitario più largo, il bene integrale della parrocchia. Nell’ultimo anno pastorale abbiamo iniziato a confrontarci e a riflettere sul nostro essere comunità, ricercando una definizione condivisa su cui lavorare e da rendere attualizzabile nell’ordinario. Lavorare “all’interno” per poterci consolidare e aprirci “all’esterno”; un’apertura che possa operare un ulteriore miglioramento nella capacità di ascolto e di accoglienza.

Che cosa vi attendete dalla Visita Pastorale e quali sono gli obbiettivi da raggiungere a breve e media scadenza?

Assieme a don Gianmarco, il vicario parrocchiale, il mio augurio è di vivere questo evento “straordinario” nell’ordinarietà affinché possa rappresentare un momento particolarmente importante e significativo nella vita della nostra comunità parrocchiale: una vera e propria esperienza di fede, non soltanto per il parroco che guida la comunità ma per ogni singolo fedele che, nel vescovo, riconosce la figura stessa di Gesù Buon Pastore. Da questa gioiosa testimonianza possa trovare la giusta ispirazione, possa continuare a seminare e portare numerosi frutti di misericordia e carità concreta, per il bene di Trepuzzi e di tutta la Chiesa di Lecce.

 

 

 

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