Il 19 febbraio 1961, dopo un mese circa di sciopero grazie alla resistenza delle operaie del tabacco e dell’intero paese di Tiggiano, venne siglato un accordo tra i funzionari dell’Ufficio del Lavoro e il presidente provinciale delle Acli.
Il patto prevedeva la riassunzione di tutte le tabacchine, anche di quelle licenziate negli anni precedenti, e che l’amministrazione della fabbrica fosse seguita da un funzionario del Monopolio di Stato.
Tutto partì dalla consapevolezza e la determinazione delle migliaia di operaie di dovere protestare contro il provvedimento che l’amministratore della fabbrica di tabacco del paese, di proprietà dell’avvocato Mario De Francesco, marito della baronessa Maria Serafini Sauli, prematuramente scomparso, pensava di concentrare le diverse fabbriche situate nei paesi del Capo di Leuca in un unico opificio a Tricase.
L’accordo si rivelò una pantomima e lo sciopero una protesta sprecata perché la fabbrica fu trasferita a Tricase nel 1971 e la maggior parte delle operaie fu licenziata.
Per approfondire
- Barletta, Quale santo invocare. Feste e riti del calendario popolare salentino, Ed. Grifo, Lecce 2013