“Accogliamo con favore la decisione del Parlamento europeo, che finalmente riconosce la maternità surrogata come un crimine di tratta di esseri umani”.
Lo afferma la Fafce, Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa. “Inoltre, la maternità surrogata - si legge in una nota diffusa dalla Fafce - è oggi considerata insieme a crimini come la schiavitù, il matrimonio forzato, l’adozione illegale o lo sfruttamento dei bambini. La maternità surrogata viola la dignità umana, quella del bambino così come quella della madre, in quanto forma di sfruttamento che prende di mira i più vulnerabili”.
Questa la reazione del presidente della Federazione delle associazioni familiari cattoliche, Vincenzo Bassi, all’indomani del voto sull’attuazione della Direttiva del 2011 sulla prevenzione e il contrasto alla tratta degli esseri umani e sulla protezione delle vittime. La decisione è stata presa congiuntamente dalla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) del Parlamento europeo e da quella per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere (Femm).
La Fafce “si rallegra che la pratica della maternità surrogata sia stata ufficialmente inclusa nell’elenco dei reati di tratta di esseri umani. Da anni la nostra Federazione denuncia la maternità surrogata come violazione della dignità umana.
Nel contesto della revisione di questa Direttiva del 2011, la Fafce aveva già chiesto alla Commissione europea di includere ulteriormente la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento riproduttivo, esplicitamente nel contesto della maternità surrogata”.
“La maternità surrogata comporta la mercificazione del corpo delle donne a fini riproduttivi e la vendita dei bambini”, specifica nella sua nota odierna la Fafce. Anche quando la madre surrogata acconsente alla mercificazione del suo corpo e delle sue funzioni riproduttive, il consenso è parziale e quindi nullo”. Nel 2021, il Parlamento europeo aveva dichiarato che “lo sfruttamento sessuale a fini di maternità surrogata e riproduttivi […] è inaccettabile e costituisce una violazione della dignità umana e dei diritti umani”. “Infatti, secondo l’articolo 2 della Direttiva del 2011, come modificato dall’attuale revisione, la tratta di esseri umani comporta”, specifica la Fafce “il reclutamento […] di persone, compreso lo scambio o il trasferimento del controllo su tali persone, mediante […] l’abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o del dare o ricevere somme di denaro o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un’altra, a scopo di sfruttamento”.
“In pratica, la maternità surrogata generalmente significa lo sfruttamento delle donne più povere allo scopo di fornire un bambino a coppie più ricche. Le madri surrogate si trovano spesso in situazioni di vulnerabilità, affrontano difficoltà economiche e arrivano a vendere il proprio corpo e le proprie funzioni riproduttive per sostenere se stesse e la propria famiglia”. Il comunicato conclude: “la nostra Federazione accoglie quindi con favore l’inclusione della maternità surrogata come situazione di tratta di esseri umani nella sua revisione della Direttiva del 2011”.