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C’è voglia di sacro, nonostante i tempi bui. Anzi, forse proprio a motivo di quelli: così si spiega il grande interesse suscitato negli ultimi decenni sul tema degli angeli, invisibili messaggeri di Dio che vigilano sulla nostra vita proteggendoci, indirizzandoci, comunicando con noi se abbiamo orecchie e animo aperto per sentirli.

 

 

Il più importante di tutti loro, in particolare - l’Arcangelo Michele, “Quis ut Deus” - ha il delicatissimo compito di traghettare quest’umanità dolente e ferita in un’epoca nuova, dove tutto ciò che stiamo tragicamente vivendo sarà solo un triste ricordo. E a ricordarci la sacralità della vita come palestra per la costruzione di un mondo migliore, come percorso verso l’Infinito attraverso le necessarie ed incessanti prove della vita, quella linea: la Linea. La lay-line che unisce i principali santuari dell'Arcangelo Michele in Europa: Monte Carmelo (Israele), isola di Symi (Grecia), Monte Sant’Angelo (Italia), Sacra di San Michele in Val Susa (Italia), Mont Saint-Michel (Francia), Saint Michael's Mount (Cornovaglia) e Skellig Michael (Irlanda). Luoghi in miracolosa geometria sacra tra di loro (sono tutti perfettamente giacenti su una linea retta nonostante siano stati costruiti in epoche molto lontane tra di loro). Luoghi di guarigione spirituale e fisica: sono la Spada dell'Arcangelo, dicono coloro che hanno dedicato anni e anni di ricerche all’argomento.

Come Anna Fermi, che nei giorni scorsi ha presentato a Lecce, in due appuntamenti nel salone dell’episcopio di piazza Duomo, affollatisimi nonostante l’allerta meteo del primo giorno e l’emergenza Covid comune anche al secondo, un documentario sull’argomento.

Laureata in Filosofia all’Università Cattolica di Milano, autrice di programmi televisivi tra cui le tre serie del programma “Angeli” di Rete 4, condotto da Marco Liorni, Anna Fermi si dedica da anni allo studio degli angeli, e ha scritto libri su come entrare in unione con loro e sviluppare una coscienza angelica che aiuti a guarire il dolore aprendo alla visione dell'anima. Ha fondato inoltre l'Accademia Angelica per Cocreatori di Pace, che invita a “riconoscere il proprio dono per imparare a donarsi”, e  ha scritto numerosi libri sul tema, tra cui “Vivere con gli Angeli” (Armenia), “Ho incontrato il mio Angelo” (Piemme), “Un Angelo dritto al Cuore” (Piemme), “Gli Angeli ci guidano” (Piemme), “I miracoli degli Angeli” (Piemme), “I Doni degli Angeli”, (Armenia). Di recente ha ideato e realizzato un documentario per la regia di Alessandro Seidita, “Il Mistero della Spada”, dedicato proprio al tema della Linea: un pellegrinaggio interiore lungo i sette maggiori santuari dedicati all'Arcangelo Michele attraverso i suggestivi scenari in cui si ergono i santuari e si sono sviluppati riti e feste collegate al culto dell'Arcangelo.

“Quattro anni fa, in una visione notturna, l’Arcangelo Michele m’invitò a partire per un viaggio lungo la Linea che unisce i suoi principali santuari in Europa per scoprire il mistero custodito nel cammino e scrivere, quindi, un libro”, ha raccontato l’altra sera Anna Fermi ad un uditorio silenzioso e attento, arricchito nella seconda serata dalla presenza del padrone di casa, l’arcivescovo di Lecce Michele Seccia, che dell’Arcangelo porta il nome. “Sono partita, ho viaggiato e mi sono lasciata guidare alla scoperta del mistero di una terra fecondata dal Cielo. È un percorso di trasformazione spirituale, di guarigione, di liberazione dallo schema del conflitto per incontrare se stessi.

“Il Mistero della Spada” è diventato l’insegnamento dell’Accademia che ho fondato, il libro che sto scrivendo e il documentario. Ho sentito infatti l’esigenza e il desiderio di completare l’insegnamento accolto e riconosciuto con le immagini che mostrassero la bellezza custodita in quei luoghi. il cammino dona la guarigione che nasce dall’unione di anima, spirito e corpo. Lo Spirito dell’Unione è la Bellezza che in quei siti apre alla visione dell’anima, all’ascolto profondo di Sé. Bellezza che diventa lo strumento per allenare lo sguardo e la coscienza al mistero che è custodito in noi, nell’incontro con la nostra Anima, lo Spirito dell’Eternità”.

Perché la Linea, ha ricordato l’autrice, “diventa invito e stimolo per lo spettatore ad attuare un percorso di consapevolezza e di trasformazione del proprio vissuto personale. Più proseguiamo nel cammino, più ci avviciniamo all'incontro con la nostra anima. Il documentario del viaggio diventa esperienza: esperienza di immersione verso le parti più profonde del sé, per guarire dal dolore, per risanare le ferite, per risolvere ogni forma di separazione. Scegliendo di viaggiare scegliamo di cambiare. Questo è l'invito che ci arriva dalla Linea della Spada. Ogni tappa racchiude un messaggio, un'indicazione, uno strumento per attuare il cambiamento e risolvere l’arcano, che altro non è che il mistero custodito nel nostro cuore: chi sono io? Qual è il mio dono?”.

Tra gli spettatori più attenti, come già detto, l’arcivescovo di Lecce, che ha ritenuto il documentario molto interessante: “Una provocazione”, ha detto Seccia, “ma anche un’occasione di riflessione sul ruolo di questi spiriti che sovraintendono al nostro cammino umano, che vanno inquadrati come strumenti di Dio sul nostro percorso di cristiani verso la perfezione: “il Verbo si è fatto carne”, ha concluso l’Arcivescovo, “e noi sappiamo che la tappa finale del nostro cammino ultimo deve essere Cristo. Quell’Amore che noi incontriamo la domenica quando andiamo alla messa”.

 

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