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Sembra ieri, eppure sono già passati cinque anni. Iniziato così, per un’idea di Simona Abate e Francesca Soluri, nasce per fare inclusione. E subito conquista anche Alessandro Valenti, presidente dell’Accademia della Carità di Lecce.

 

 

È semplice come concetto: la cultura rende bella la vita, sembra strano, anche quando le priorità sono altre. Allora perché non creare una compagnia teatrale sui generis? L’Accademia della Carità e la compagnia teatrale della parrocchia leccese di San Pio X si fondono. Da una parte, gli ospiti della Casa della Carità, dall’altra i teatranti della compagnia parrocchiale. Più tanti altri, che man mano si aggiungono. Regista, autrice e tuttofare, Francesca Soluri. 

Prime prove in Villa comunale, audio pessimo per il vento, ma tanta passione. Si lavorava su “Per un pugno di dollari” in onore di Ennio Morricone

Poi? Poi arriva il Covid, una mazzata tremenda. Rimandi, rinvii, rinunce. Tra mille peripezie, Teatro di tutti, grazie alla tenacia del gruppo, allestisce “Cenerentola. Una favola sulla speranza e sull’amore”. Un grande successo! Che bello, prima sembrava quasi un’armata brancaleone, ora ci si scopre attori, dilettanti sì, ma con tanta passione. E non finisce qui. La Soluri prepara “Pandemonio” per ricordare la pandemia. Qualche variazione nel cast. Prove lunghe, sempre problemi, e sempre risolti. Così si va in scena prima e seconda volta, sempre al Teatro San Pio X, con un grande risultato: il caloroso applauso del pubblico, unica sincera gratificazione per chi fa teatro. E non finisce qui. Il gruppo è un vulcano di idee! E pensare che tutto è nato per un nobile programma di inclusione…chissà dove finirà?

Appuntamento stasera alle 21 nel teatro parrocchiale di Via G. Toma, 41 a Lecce.

Per “Pandemonio” si dovrà attendere il 4 febbraio alle 20. Stesso teatro, stessa compagnia.

 

 

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