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Ci sono immagini di morte e distruzione che arrivano da giorni nelle nostre case, che feriscono e abbattono. Poi ci sono immagini di macchine cariche di aiuti, pazientemente in fila nello spiazzale della basilica di Santa Sofia a Roma, in zona Boccea.

 

 

 

Attendono di scaricare il materiale che hanno raccolto: vestiti, cibi in scatola, giocattoli per bambini, espressione di una vicinanza nata spontaneamente dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. La basilica è il luogo di ritrovo della comunità ucraina, nel quale tante persone venute in Italia condividono solitudini e necessità pratiche e dove trovano una Chiesa dalle porte aperte, come ama ripetere Papa Francesco

Nella mattinata di ieri l’elemosiniere pontificio, il card. Konrad Krajewski, ha portato l’aiuto e la vicinanza del Papa, raccogliendo un appello lanciato nei giorni scorsi dalla stessa comunità ucraina in Italia che chiedeva materiale sanitario. Nel dono di Francesco ci sono siringhe, cerotti, disinfettanti e molto altro. Si tratta di un primo intervento a cui ne seguirà un prossimo con la consegna di farmaci. "Il Vaticano - ha detto il card. Krajewski - è pronto ad aiutare chi è nella necessità", non si guarda alla nazionalità ma all’uomo che ha bisogno. Inoltre, il sostegno dell’Elemosineria sta andando anche alle rappresentanze pontificie nei Paesi confinanti con l’Ucraina, attraverso somme destinate a supportare realtà in difficoltà. Un aiuto è andato al nunzio in Romania, che sta sostenendo i profughi ucraini ospitati in diverse strutture della rete ecclesiale. Un accompagnamento, ribadito anche dal Papa all’udienza generale, necessario per costruire la pace nel cuore ma non solo.  Si registra, inoltre, anche la mobilitazione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù che ha messo a disposizione venti posti per piccoli pazienti oncologici provenienti dall’Ucraina.

Lunedì 7 marzo la Città del Vaticano diventerà punto di "raccolta straordinaria di generi alimentari e medicine per la popolazione dell’Ucraina martoriata dalla guerra".  È questo un nuovo, concreto, segno dell’aiuto e della vicinanza del Papa e della Santa Sede a quanti stanno soffrendo. A promuovere l’iniziativa solidale è l’Elemosineria Apostolica: in un comunicato si ricorda che, dalle 12 alle 15 di lunedì 7, alimenti e farmaci potranno essere portati direttamente dai dipendenti vaticani nella piazza antistante il Palazzo del Governatorato. Qui saranno caricati sui "furgoni targati scv": il materiale raccolto, infatti, "verrà immediatamente inviato in Ucraina tramite la basilica di Santa Sofia, chiesa di riferimento degli ucraini a Roma".

 

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