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Si svolgerà domenica prossima, 10 novembre presso il palazzo del seminario in piazza Duomo, l’incontro regionale dell’Ordo Virginum.

L’incontro avrà inizio al mattino dopo l’accoglienza con la celebrazione dell’ora media e la catechesi  tenuta da don Vito Caputo, delegato diocesano per l’Ordo Virginum a cui seguirà la messa festiva, presieduta dall’arcivescovo mons. Michele Seccia. La giornata si concluderà  con il pranzo presso il seminario.

L’Ordo Virginum, nella diocesi di Lecce, è una realtà nata su ispirazione del compianto arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi quando, dopo un cammino di formazione tenuto dall’allora delegato mons. Pierino Liquori, un gruppo di sei donne, il 31 maggio del 2006, si consacrarono al Signore. Oggi l’Ordo consta di 7 consacrate più due aspiranti.

L’Ordo Virginum (Ordine delle Vergini) è la più antica forma di totale dedizione della donna a Dio per il Regno. Già nel IV secolo si ebbero, infatti, le prime testimonianze di una consacrazione femminile con una celebrazione presieduta dal vescovo davanti alla comunità cristiana.

Con il trascorrere dei secoli, le consacrate si riunirono in comunità, fissarono le regole e diedero origine ad ordini monastici e congregazioni religiose. Così, la primitiva forma di consacrazione delle vergini fu dimenticata.

Il rinnovamento  della Chiesa, promosso dal Concilio Ecumenico Vaticano II, ha permesso una riscoperta di questa antica forma dell’Ordo Virginum, richiamandone l’origine e ravvisandone la ricchezza e la fecondità. Paolo VI nella revisione dei Libri liturgici promulgò nel 1970 il Rito della consacrazione delle vergini inserendolo nel Pontificale Romano, rivalutando così, l’antica preghiera di consacrazione attribuita a San Leone Magno (IV sec).

Le premesse al Rito sono fondamentali per conoscere la fisionomia dell’Ordo Virginum dove si dice: “Possono ricevere la consacrazione pubblica con solenne rito liturgico quelle donne che non siano mai state sposate nè abbiano mai vissuto pubblicamente in uno stato contrario alla castità”. (Premesse al Rito di consacrazione delle vergini, n.5)

 

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