Si è svolto a Roma il convegno nazionale degli assistenti ecclesiastici provinciali e regionali del Centro Sportivo Italiano, evento al quale ha partecipato anche l’assistente spirituale per la provincia di Lecce, don Salvatore Scardino.
Un incontro di forte di comunione, di condivisione, di confronto e di preghiera, durante il quale si è potuto discutere in merito alla Genesi dei felicitatori, agli effetti della felicità, all’importanza del buonumore, tutti temi trattati nelle relazioni di Paolo Crepaz e di don Carlo De Marchi, intervallate da alcuni spunti dell’assistente ecclesiastico nazionale, don Alessio Albertini. Due giornate concluse con l’omelia del segretario della Cei, mons. Russo e il saluto del Presidente del Csi Nazionale Vittorio Bosio.
Bisogna salvaguardare sempre che lo sport sia a servizio dell’uomo. “Parlando con diverse persone, ho comprovato che quando uno pensa alla figura di Dio, ad una sua immagine, non la pensa mai o quasi mai sorridente. Nessuno ha mai pensato a Dio come fonte di buonumore. La si collega spesso ai sensi di colpa, al dover essere integerrimi, ad un certo tipo di perfezionismo. Invece io credo che sia essenziale partire da questo sorriso che è il sorriso di Dio.” Ci racconta il parroco di Melendugno, don Salvatore Scardino “A me è servito molto parlare di preghiera come cercare il sorriso di Dio, ci suggeriva don Carlo De Marchi, in qualsiasi momento. Ho visto che questa cosa sconcerta perché non siamo abituati. Se non ho un sorriso di fondo nella mia vita in fondo perdo il buonumore. Il sorriso che ognuno di noi ha guardando sè stesso, si può intendere come autoironia, o anticamente umiltà. Quando un genitore, un prete un educatore parla agli altri riuscendo ad essere un po’ autoironico, sappiamo bene che cadono immediatamente tutte le barriere”.