È “pugliese” ma non per ragioni anagrafiche mons. Celestino Migliore (che invece ha origini piemontesi) in nuovo nunzio apostolico in Francia. E, in quanto diplomatico, è arcivescovo titolare di Canosa, una delle antiche diocesi appule ormai soppressa.
Com’è noto, infatti, vescovi o arcivescovi titolari sono quei vescovi della Chiesa cattolica ai quali non è stata affidata la cura di una diocesi esistente. In base alla normativa canonica, sono vescovi titolari pure quei prelati che esercitano il loro ufficio a servizio del Papa nella Curia romana, quindi anche i nunzi apostolici: ache a loro è assegnato il titolo di una diocesi estinta o soppressa.
Il Santo Padre ieri ha così nominato nunzio apostolico in Francia mons. Celestino Migliore (67 anni), arcivescovo titolare di Canosa, finora nunzio apostolico nella Federazione Russa e in Uzbekistan. Mons. Migliore succede a mons. Luigi Ventura, di cui il Papa ha accettato di recente le dimissioni per “motivi di età”, avendo raggiunto i 75 anni il 9 dicembre scorso. Era in carica dal 2009. Prima della nomina di oggi e dopo la rinuncia all’incarico da parte di mons. Ventura, la guida della nunziatura apostolica a Parigi è stata assicurata da mons. Andrea Ferrante, attualmente primo consigliere di nunziatura, in qualità di incaricato d’affari.
Con la repentina nomina di mons. Migliore e le dimissioni dell’ex nunzio apostolico mons. Luigi Ventura si chiude, almeno dal punto di vista formale, una tristissima pagina che ha avuto in Francia un forte impatto emotivo e pubblico. Mons. Ventura era stato, infatti, accusato di aggressioni sessuali su un giovane funzionario comunale di Parigi, durante un ricevimento offerto dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo, a tutte le autorità civili e diplomatiche presenti nella capitale. La notizia era finita sulle prime pagine delle principali testate del Paese. A carico di mons. Ventura erano state presentate almeno quattro denunce, di cui tre per presunte molestie sessuali e lo scorso luglio, la Santa Sede aveva revocato l’immunità da giurisdizione del presule.
Il 17 dicembre scorso, una nota della Sala Stampa vaticana annunciava che Papa Francesco aveva accettato “per motivi di età” le dimissioni dell’arcivescovo Luigi Ventura dalla carica di nunzio apostolico in Francia. In quella occasione, però la sala stampa precisò che si trattava di una “misura straordinaria che conferma la volontà espressa dallo stesso nunzio di cooperare pienamente e spontaneamente con le autorità giudiziarie francesi”. Su sua richiesta, infatti, “il nunzio era stato ascoltato dalla polizia all’inizio di aprile, prima di essere stato messo a confronto a maggio con chi lo aveva denunciato, che ancora confuta i fatti di cui è accusato”.