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“Continuerà a fare il Papa fino in fondo”‘. Cosi il card. Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, ha risposto ad una domanda sull’ipotesi di eventuali “dimissioni” di Papa Francesco, da parte del vaticanista del Tg5, Fabio Marchese Ragona, ieri sera a Roma la presentazione del libro “Extra omnes”, di Francesco Antonio Grana.

IPOTESI DIMISSIONI DI PAPA FRANCESCO

“Poi cosa sarà di futuri Papi, non lo so”, ha aggiunto Becciu, per quattro anni Sostituto della della Segreteria di Stato, a proposito della prassi inaugurata da Benedetto XVI, tra i Papi recenti. “Anche con i vescovi non eravamo abituati ai vescovi emeriti”, ha fatto notare il cardinale: “Poi il Concilio e Paolo VI hanno svecchiato il collegio episcopale”. “Per un cattolico - ha affermato Becciu - mi sembra deviante pensare se un Papa si dimetterà o non si dimetterà. Dobbiamo credere al Papa che guida la Chiesa. È lui il vicario di Cristo, è lui che dobbiamo seguire’.

PAPA FRANCESCO E IL PAPA EMERITO

“È una gravissima responsabilità quella che si assumono coloro che vorrebbero difendere la Chiesa, e invece attaccano il vicario di Cristo”. Così, invece, il card. Becciu ha risposto ad una domanda sugli attacchi a Papa Francesco a proposito del libro sul celibato dei sacerdoti del card. Sarah. “Ci dispiace che il Papa venga fatto oggetto di questi attacchi - ha detto Becciu - soprattutto perché sono fatti da chi dice di voler difendere la Chiesa. Proprio chi è fedele alla Chiesa dovrebbe difendere il Papa”. Quanto alla convivenza tra il Papa regnante e il Papa emerito, il cardinale ha affermato: “Ho sempre ammirato Papa Francesco per il rispetto e l’onore con cui tratta Benedetto. Il Papa emerito, da parte sua, ha sempre detto che il Papa è uno solo e che si deve obbedire al Papa. Tra di loro c’è un rapporto vero, tra fratelli”.

 

OBOLO DI SAN PIETRO E SPECULAZIONI

“Non abbiamo utilizzato i soldi dei poveri o l’Obolo di San Pietro per fare speculazioni”. A proposito della vicenda dell’acquisto di un immobile a Londra, oggetto di un’inchiesta giudiziaria che coinvolge la Segreteria di Stato e l’Aif, Becciu ha smentito ogni addebito per il periodo in cui lui era in Segreteria di Stato: “Noi non abbiamo utilizzato quei soldi, abbiamo acceso un mutuo, lasciando i fondi com’erano: poiché con le banche c’era un basso interesse, ci sembrava un’occasione propizia per far fruttare meglio un capitale di cui la Segreteria di Stato dispone. L’Obolo di San Pietro non è stato intaccato, si è fatto un investimento su un palazzo. Era un’occasione buona e opportuna, che oggi tanti ci invidiano. Con la Brexit il valore del palazzo si è triplicato”. “Posso parlare perché non sono tra gli indagati”, ha precisato il porporato: “Quanto ai miei collaboratori, li ho conosciuti come persone oneste, dedite al dovere, fedeli. Aspettiamo, ho fiducia nella magistratura. Stanno soffrendo tanto”. “L’Obolo di San Pietro non è nato per i poveri”, ha precisato Becciu: “Il suo compito è aiutare il Papa nella gestione delle strutture e nella sua attività caritativa”.

 

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