Si intitola “Si traveste da angelo di luce” la nuova lettera pastorale del vescovo di Albano, Marcello Semeraro, pubblicata dalla casa editrice diocesana MiterThev, per favorire la riflessione personale nel tempo di Quaresima.
Il testo è stato consegnato ai sacerdoti del presbiterio diocesano nel corso del ritiro spirituale mensile di giovedì 27 febbraio e può essere richiesta all’email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. accompagnato da una meditazione del vescovo Semeraro, disponibile in allegato.
Nell’avvio del tempo di Quaresima, il desiderio del vescovo è quello di riprendere la riflessione avviata l’anno precedente - con la lettera intitolata: “Nella debolezza di Cristo, lo Spirito di Risurrezione”, in cui aveva trattato della tentazione mettendone in luce tre aspetti: come grazia, come aiuto, come formazione per il discepolato - ma sotto un altro aspetto. Quello che deriva alla luce di un particolare ammonimento che si trova nella seconda lettera ai Corinzi (2Cor 11,14-15), dove san Paolo scrive: “Anche Satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere”.
«Una singolare insidia del Tentatore - scrive Semeraro - è quella di fare il bene, perché poi ne derivi in noi il male! Conosciamo l’assioma: non sunt facienda mala, ut eveniant bona (cf. Rm 3,8). Nella tentazione si suggerisce il contrario. Il demonio, come scriveva il padre teatino L. Scupoli, ci suggestiona suscitando in noi il desiderio del bene in modo che dall’esercizio delle virtù cadiamo nel vizio. L’inganno è molto fine, ma è precisamente una delle maniere con cui il diavolo tenta, ossia con mezzi fuorvianti, che hanno l’apparenza di bene. Occorre, allora, il discernimento e, perché questo si faccia in forma efficace, tutti gli autori spirituali richiamano la necessità della presenza di un “padre”».