0
0
0
s2sdefault

La recente nota del Ministero dell’Interno (ALLEGATA QUI SOTTO) con cui vengono chiariti alcuni quesiti legati all’esercizio del diritto della libertà di culto era necessaria, soprattutto con l’avvicinarsi della Settimana Santa, così sentita dal popolo fedele, costretto a rimanere in casa e a dover usare i moderni mezzi di comunicazione per viverne i riti così suggestivi e profondi.

 

 

 

Innanzitutto, tale Nota, qualora ve ne fosse bisogno, certifica l’impossibilità per il popolo di Dio di radunarsi per celebrare la Pasqua e, di conseguenza, estende ben oltre il 3 aprile, le vigenti limitazioni.

Ciò che era importante chiarire riguarda il fatto che non è possibile per un fedele uscire di casa con il solo motivo di recarsi in chiesa per pregare. Infatti, questa motivazione non è ritenuta sufficiente dalle autorità civili, in quanto è possibile sostare in chiesa, solo se la casa del Signore è di passaggio durante il tragitto che porta il fedele al luogo di lavoro, in farmacia, a fare la spesa, oppure a compiere altre attività che rientrino tra le esigenze lavorative o le urgenti necessità. Pertanto, un fedele, nell’autocertificazione da esibire in caso di controllo, non può sostenere di essere uscito per recarsi a pregare, perché tale motivo non è sufficiente e sarebbe soggetto alle sanzioni previste dalla legge.

Si lascia al lettore il giudizio sulla bontà di tale normativa che permette di recarsi presso le rivendite di tabacchi, ma vieta di uscire di casa per recarsi in chiesa a pregare, nondimeno è comunque importante che il fedele sappia dell’esistenza di tale norma, al fine di non incorrere in vessatorie sanzioni e, in questo tempo così calamitoso, è necessario osservare le norme e il buon senso, per rimanere più tempo possibile in casa.

La Nota è altresì importante per i sacerdoti e gli accoliti necessari per le celebrazioni, i quali, recandosi in chiesa, potranno scrivere nell’autocertificazione la giustificazione relativa a “esigenze lavorative”, specificando il giorno, l’orario e il luogo della celebrazione. In modo particolare, per la Settimana Santa, il Viminale indica come, oltre ai sacerdoti, possono recarsi in Chiesa per le Celebrazioni, il diacono, il lettore, l’organista, il cantore e gli eventuali operatori per la trasmissione del rito, che, naturalmente, dovrà avvenire a porte chiuse e conservando le cautele del distanziamento necessario per contenere il contagio.

Infine, la Nota specifica come la legge non preveda, di per sé, l’impossibilità a celebrare i matrimoni, ma chiarisce che, dovendosi attenere alle regole “anticontagio”, il matrimonio potrà essere officiato dal sacerdote alla sola presenza degli sposi e dei testimoni. A tal riguardo, i più sono pronti a scommettere che, senza i genitori, i parenti, gli amici e, soprattutto, senza la festa di nozze, nessuno, a meno di casi eccezionali, si avvarrà di tale facoltà…

 

Forum Famiglie Puglia