Il Dio narrato e testimoniato da Gesù, non manda alcun castigo e non gode della morte del peccatore. È il Dio della penultima possibilità. In quest'epoca di pandemia leggo molto spesso: Dov'è Dio?
Questa pandemia non è un castigo di Dio, l'unica onnipotenza esercitata da Dio è quella dell'amore e Lui non è assente in questo momento.
Dio non è assente dall'orizzonte del cosmo e dell'uomo, ciò che manca ai nostri giorni è la possibilità di leggere dentro gli avvenimenti della storia, la pedagogia di Dio. Forse la strana Quaresima è la prima vera Quaresima, che stiamo vivendo.
I fioretti ci sono stati suggeriti e anche se c'è la fretta di tornare alla normalità,non dobbiamo lamentarci ,né perdere questa grande occasione di grazia.
L'impossibilità di vivere una vita comunitaria, secondo le consuete modalità, deve aprirci a strade nuove come prendere sul serio il sacerdozio comune di tutti i battezzati, educarsi alla preghiera in famiglia.
Ricordiamo quel capitolo dell'Esodo dove il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità e dite, il 10 di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, se la famiglia fosse troppo piccola si unisca al vicino, al più prossimo della casa. Una liturgia familiare, il popolo di Dio diventa protagonista della storia della salvezza. In questo momento non è utopia pensare ad una vita dopo la vita. Se non ora, quando?