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Auguri a tutti i parroci, formatori, uomini dediti al loro ministero. Dalle loro vite emerge lo spaccato della Chiesa che ama Papa Francesco, quella che ha l'odore delle sue pecore e che ne condivide condizioni e sorte.

 

 

La messa vespertina del Giovedì Santo attualizza e commemora l’Ultima Cena di Gesù, durante la quale Gesù istituisce il sacerdozio e l’eucarestia.

Chi sono i sacerdoti Coronavirus?

Sono parroci, formatori, uomini dediti al loro ministero, dalle loro vite emerge lo spaccato della Chiesa che ama Papa Francesco, quella che ha l'odore delle sue pecore e che ne condivide condizioni e sorte.

Sono almeno un centinaio i sacerdoti Coronavirus morti in Italia a causa della pandemia.

Alcuni sono in isolamento, altri in terapia intensiva. Almeno trenta sono morti, in questi giorni, a causa di complicazioni legate alla pandemia. Anche e soprattutto in questo momento così drammatico, i sacerdoti Coronavirus assicurano comunque il loro impegno a fianco del popolo.

Viene spontaneo chiedersi: cosa comporta essere sacerdoti in questo scenario a livello mondiale?

“Che senso ha essere preti in questa situazione in cui ci è impedito perfino di celebrare la santa messa con i fedeli o amministrare i sacramenti - afferma mons. Carlo Bresciani -, se non in casi veramente urgenti e gravi di pericolo di vita, ma sempre a distanza e protetti, quasi dovessimo essere degli astronauti chiusi nel loro scafandro spaziale?

Molte sono le sfide che ci stanno davanti. Se confidassimo solo in noi stessi ci prenderebbe lo sconforto, ma noi confidiamo nella Sua promessa: “io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

New York

Fra i sacerdoti Coronavirus americani il primo morto è un calabrese, è anche il primo in servizio pastorale all'estero: si tratta di don Gioacchino Basile, 60 anni, originario di Reggio Calabria.

Pechino (AsiaNews)

Fra i sacerdoti Coronavirus cinesi hanno fatto molta impressione le notizie sul numero di sacerdoti Coronavirus italiani morti per la pandemia. Molti di loro hanno rischiato la vita per essere vicini ai loro fedeli in punto di morte, altri hanno dato la disponibilità a lasciare il respiratore a un paziente più giovane di loro. Shan Ren Shen Fu, uno dei sacerdoti Coronavirus molto noto in Cina, ha scritto sul suo blog un articolo sui sacerdoti Coronavirus italiani morti per la pandemia.

Un sacerdote che studia a Roma ha commentato il suo articolo: “Ammiro moltissimo i sacerdoti Coronavirus anziani morti in Italia! Essi non sono stati contagiati stando a casa, la maggior parte di loro sono andati a visitare i fedeli, dando l’estrema unzione (perché in Italia ci sono molti fedeli e i malati hanno bisogno di ricevere i sacramenti). È proprio durante questo periodo che sono stati contagiati. In questo momento di grande difficoltà, dobbiamo imparare e riflettere sul loro coraggio e il loro cuore pastorale.”

In Cina, sebbene le autorità abbiano dichiarata finita la quarantena per quasi tutto il Paese, le chiese rimangono chiuse ed è proibito qualunque raduno. Durante l'epidemia i morti venivano avvolti in sacchi di plastica e portati ai forni crematori senza alcuna cerimonia funebre. Shan Ren Shen Fu ha deciso allora di ritornare alla sua parrocchia.

 

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