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Vive a Novoli la nonna più longeva del Salento: 107 anni vissuti tra l’amore incondizionato verso la vita ed una preghiera costante capace ancora di recitare senza esitazioni.

 

Ad accogliere il nuovo parroco in casa sua per ricevere la comunione per il primo venerdì del mese è stata proprio lei, sulle sue gambe: Nonna Picia e il suo carico di sorrisi e parole. Ha invitato don Stefano Spedicato ad accomodarsi. Per l’occasione ci ha tenuto ad imbandire la tavola a festa: una candela accesa, un’immagine della Sacra Famiglia ed una tovaglia in lino bianca. Perché, dice nonna Picia, quando Gesù entra in casa deve essere accolto come si deve.   

Una breve chiacchierata ha scandito il tempo. Un dialogo lucido, capace di consegnare a chi la ascolta un patrimonio di ricordi e valori ormai lontani: un matrimonio celebrato il giorno di capodanno, segno di un legame indissolubile e fedele con il marito, e la nascita dei suoi tre figli. Il tutto scandito da una fede certa.

Nonna Picia, quali sono i doni per cui vuoi dire grazie? 
Certamente per il dono della vita. Per avermi fatto vivere tanti anni in salute. Sono ancora capace di uscire e di pregare.  

Qual è il tuo legame con la preghiera?
Ho sempre pregato per i vivi e per i morti. Ed ho sempre invitato anche gli altri a pregare, soprattutto quando si rientra la sera. È necessario dire sempre grazie a Dio per la giornata trascorsa.

Qual è la preghiera che reciti di più ora?
Adesso faccio più fatica a ricordare le preghiere per intero, ma recito spesso l’Angelo di Dio ed affido la mia vita al cuore di Gesù. A lui chiedo di salvarmi l’anima quando sarà giunta la mia ora.

Nonna Picia vive in casa accudita dai suoi figli ed ha ancora tanta voglia di raccontarsi, muoversi e stare in compagnia. I suoi 107 anni non la fermano. Ha il suo bastone ed incastonato ad esso un’immagine della Vergine Maria. Il suo vero sostegno.  

 

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