Se la massaia vuole menare li mmaccarruni cioè ottenere i sopraccitati minchiarieddhri o minchialieddhri o cavatieddhri, assottiglierà il cordone dandogli lo spessore di un grissino e lo spezzetterà con le mani in segmenti lunghi più o meno quanto il dito medio.
Con un abile movimento delle palme delle mani, premerà su di essi, disposti orizzontalmente e in numero di due-tre alla volta, lu caturu, il ferro apposito, dando in pochi secondi un movimento rotatorio. Sfilati dal ferro, i maccheroncini, come pure le orecchiette, verranno allineati su di un piano mobile, meglio se un telaio dotato di rete che, consentendo la circolazione dell’aria, li asciuga.
Talvolta il maccheroncino è male caatu, male cavato, malfatto, ossia il buco non è riuscito a regola e, quindi, lu minchiarieddhru e’ surdu, il maccheroncino è sordo, tappato. Figurativamente un uomo è come nu mmaccarrune male caatu, un maccherone male cavato, quando è sciocco. Il verbo dialettale minchialire, di estrazione popolare, significa istupidire: ha minchialutu si appropria ad una persona che è diventato scemo oppure è rimasto incantato, come accadeva ai bambini di un tempo quando, radunati attorno a lu focalire, il camino, i nonni li intrattenevano raccontando loro li cunti, prima di mandarli a dormire. Manciamaccarrune è l’appellativo con cui si indica una persona stupida.
Per approfondire
- Barletta, Ricchitelle, minchiarieddhri e sagne ‘ncannulate, Ed. Grifo, Lecce 2011