I tini insieme alla gamma delle botti, usati per lavorare l’uva, li costruiva lu uttaru, il bottaio, abile nel manovrare l’ascia ed i legni più idonei alla costruzione dei caratteristici contenitori come castagno e rovere.
Una volta assemblate le doghe, apponeva i cerchi di ferro dopo averli arroventati alla forgia perché aderissero perfettamente al legno; questa operazione richiedeva una particolare abilità.
Per approfondimenti: R. Barletta, Ci tene arte tene parte, Grifo, Lecce 2011