Nella ricca e fastosa basilica del Rosario a Lecce, già nota come San Giovanni D’Aymo, si trova lo splendido e ricco altare del presepe, poco noto al pubblico ma che andrebbe approfondito nel suo originale complesso compositivo.
L’altare è realizzato in pietra leccese in forme barocche e al centro è impreziosito da una splendida Adorazione dei pastori, di incerta attribuzione. La pala ha una composizione straordinaria per impianto cromatico e luministico: protagonista è la luce che rischiara con la sua luce di grazia gli astanti.
Al centro campeggia il muto colloquio tra Maria e Gesù Bambino, inondati dalla luce che addolcisce i lineamenti rendendo fragrante il rapporto intimo tra Madre e figlio. In secondo piano, seminascosto, su uno sfondo paesaggistico, San Giuseppe, non illuminato direttamente, partecipa ma non in prima persona, al mistero dell’Incarnazione. I pastori, dipinti sulla destra, rimangono al di fuori dello spazio sacro ma sono inondati dalla luce salvifica che emana dalle sacre figure. Al diaspora corre il cartiglio retto da angioletti con l’iscrizione “Gloria in excelsis Deo”.
In continuità con il complesso all’esterno dell’altare fanno da cornice sculture di pastori adoranti e musicanti, con zampogna e il piffero, che aprono lo spazio allo spettatore, creando un continuum tra la finzione e la realtà: una scenografia commovente che conferma la tradizione colta e devota dell’arte presepiale.