Domani il Santo Padre Francesco arriverà in Puglia, partecipando al G7 di Borgo Egnazia, per richiamare i grandi della terra a riflettere sul futuro dell’Intelligenza Artificiale, che Piercesare Rivoltella nella recente conversazione leccese dei “Dialoghi al pozzo” ha definito “non intelligente”!
La riflessione è giunta dunque a mettere al centro il tema dell’etica e della responsabilità, che restano in capo agli operatori dei vari sistemi informatici ed ai loro produttori.
Come ha scritto Yanis Varoufakis, già ministro ateniese delle finanze, “Alexa, Siri, Assistente Google sono costruite per modificare il nostro comportamento” e ci hanno già trasformato in “vassalli del cloud”.
E qui dovrebbe scattare l’allarme: se perdiamo di vista la responsabilità dell’uomo e se cediamo tutto il potere alle macchine ed ai loro sistemi di governo, diventeremo schiavi di altri poteri, che cambiano profondamente la vita ed il destino dell’uomo.
Senza rendercene conto, stiamo abbattendo la barriera tra il nostro tempo “mercificato”, che vendiamo ad altri e il nostro tempo.
Oggi i giovani si muovono nel regno digitale, dove il cloud spadroneggia, mentre l’Intelligenza Artificiale aiuta il capitale cloud ad accumularsi. Per non diventare schiavi di un cloudalista, c’è una sola via: creare la propria start up!
La maggior parte è destinata al fallimento e, comunque, anche i pochi che hanno un successo temporaneo sono destinati ad essere inghiottiti dal capitale cloud e ad essere “gettati via”.
Così i giovani diventano funzionali all’accumulo di capitale cloud nelle mani di pochi. Le macchine intelligenti sono sull’orlo di una riprogrammazione non solo del software, ma anche dell’hardware, con il rischio di generare una nuova specie.
Non possiamo lasciare le macchine al loro destino, se non vogliamo che arrivino a dominare l’umanità. Per evitare ciò, bisogna fornire loro dei principi e quindi ci troviamo di fronte alla necessità di definire l’etica della specie umana.
La codifica dell’etica in termini di algoritmo, ci costringe ad analizzare in modo nuovo le nostre finalità e le nostre scelte.
Dall’inizio della civiltà l’etica ha avuto una coevoluzione profonda con il pensiero.
C’è chi ha sottolineato come la “Critica della ragion pura” di Kant - di cui si celebra il terzo centenario della nascita - sia più vicina al ChatGPT e all’intelligenza generativa, che all’intelligenza umana.
Posto che è la matematica il linguaggio delle macchine, si può cominciare a definire un contorno matematico: un’informazione che trasformi un input in un output.
Sta crescendo la convinzione di evitare di definire troppo in dettaglio l’etica e di fornire alle macchine solo una quantità minima di principi, per sviluppare un’etica tramite l’interazione.
Finiremo, di fatto, a contribuire alla creazione di una nuova cultura, oltre che una nuova etica.