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Può sembrare provocatorio parlare di fine della scuola, ma tale affermazione non è nuova, né assurda.

 

 

 

Di “descolarizzare la società” si era già parlato nel 1972, ad opera dello studioso americano I. Illich, in un contesto socio economico ben diverso, eppure, stando alla situazione attuale, dopo oltre un anno di chiusura delle istituzioni scolastiche in Italia, appare pertinente affermare che la scuola del futuro sarà profondamente diversa rispetto a quella che conosciamo.

Anzi tutto bisognerà definire, una volta per tutte, se per le famiglie la scuola debba svolgere solo una funzione “custodiale”, quando papà e mamma sono impegnati al lavoro, oppure abbia anche altri compiti ai quali assolvere.

In questo periodo, le istanze sociali sembrano assumere un aspetto unidirezionale: riaprire le scuole perché non si sa a chi affidare i figli quando i genitori sono impegnati.

Quasi nessuno ha chiesto la riapertura delle scuole per la loro funzione di istruzione e formazione delle future generazioni.

Questo argomento appare irrilevante ai più!

Sarà ancora possibile gestire un grande “sistema educante” nazionale, capace di orientare migliaia di piccole “comunità educanti”?

Sarà possibile riprendere e sviluppare le due funzioni tipiche di ogni comunità educante: l’insegnamento e la socializzazione?

Sarà possibile ridare centralità e continuità alla figura dell’insegnante, non in termini burocratici e sindacali, ma in termini di continuità nel tempo del rapporto fra docenti e allievi?

Occorrerà individuare anche nel prossimo recovery fund un’opzione di finalizzazione del sistema scolastico. Il rapporto fra domanda e offerta di formazione ci trasmette segnali molto preoccupanti: ragazzi che non vogliono più formazione, se “non serve” al loro futuro di lavoro; adolescenti che abbandonano una scuola ritenuta inutile ed esplorano confusi percorsi formativi; famiglie che inviano i figli a studiare in centri di eccellenza, in Italia e all’estero.

Per non rischiare di precipitare in una insidiosa palude, è forse giunto il momento, dopo la tragedia del Covid, di costruire quel tessuto intermedio tra scuola e lavoro che è sempre mancato nel sistema italiano.

A meno che non vogliamo sancire definitivamente la morte della scuola!

 

Forum Famiglie Puglia