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Saranno inaugurati questo pomeriggio alle 16, presso il salone dell'episcopio di Lecce, i lavori dell'atteso convegno "Sant'Oronzo: storia, letteratura, arte".

 

convegno terzo lancio

 

 

L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra l'arcidiocesi, il Dipartimento di beni culturali dell'Università del Salento, l'Istituto metropolitano di scienze religiose "don Tonino Bello" e la locale sezione della Società di storia patria. Ad aprire le tre ricche sessioni in cui l'evento è stato articolato, saranno i saluti del sindaco Carlo Salvemini, del presidente dell'amministrazione provinciale Stefano Minerva, del presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e del rettore dell'Università del Salento Fabio Pollice nonchè la prolusione dell'arcivescovo.

“Dopo diversi decenni di stasi - ha dichiarato mons. Michele Seccia a Portalecce - negli ultimi tempi, la questione oronziana ha finalmente ripreso quota. Il culto verso la figura indicata dalla tradizione come il primo vescovo appulo sembra rifiorire. È un movimento di rinascita cui guardare con particolare speranza perché, partendo dal rinnovato interesse sorto attorno al santo, può condurre ad una più generale e profonda riscoperta delle radici cristiane della nostra terra e della nostra gente. Un movimento che, sorto con il Giubileo Oronziano Turese del 2018 e con l'intenso lavoro svolto nelle realtà ecclesiali e culturali di Ostuni e Botrugno, si è poi diffuso a livello regionale, grazie alla lodevole opera di molti appassionati e devoti”.

“Ciò che desta un gradevole stupore - ha aggiunto l’arcivescovo - è vedere come la ‘questione oronziana’, da diatriba confinata in ristretti circoli accademici, venga ormai percepita come argomento di popolo. Un tema che ogni semplice fedele, qualora lo desideri, ha diritto di conoscere ed al quale avere accesso. Certo, la quaestio relativa al santo è ben lungi dall’essere conclusa. Molto resta da approfondire, da analizzare, da ricercare e per giunta in tanti ambiti, da quello liturgico a quello della pietà popolare, da quello agiografico a quello lipsanologico. Si avverte poi la necessità di costruire una sempre maggiore sinergia tra le varie realtà, piccole e grandi, pugliesi e non solo, in cui il martire è conosciuto, venerato ed amato. Si tratta di un cammino di comunione che, in larga parte, attende ancora di essere costruito ma al quale non possiamo sottrarci. Non una semplice sfida culturale ma piuttosto un’offerta di testimonianza, un riconoscersi reciprocamente come figli di colui che è al vertice del nostro albero genealogico spirituale e che, bagnando questa terra con il proprio sangue per la fede in Cristo, è divenuto il nostro più remoto patriarca. Personaggio quanto mai attuale in un’evenienza storica in cui tutto sembra mirare all’oblio della nostra identità più autentica”.

“In tale ottica - ha concluso -, esprimo sin da ora la mia gratitudine agli illustri relatori del convegno e soprattutto all'equipe organizzatrice che ha visto collaborare i nostri don Michele Giannone e don Antonio Bergamo con i professori Mario Spedicato, Paolo Agostino Vetrugno ed Alessandro Laporta”.

Tutti gli interventi del convegno saranno trasmessi in diretta sulla pagina Fb di Portalecce.

 

 

 

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