Svettando sulle teste e davanti agli occhi di migliaia di leccesi affollati in piazza per assistere a questo storico momento, Sant’Oronzo è ufficialmente tornato sulla cima della storica colonna dopo la benedizione dell’arcivescovo Michele Seccia.

Festa grande ed emozione unica, quasi fosse un’altra festa patronale del tutto straordinaria. Così la folla di piazza Sant’Oronzo ha accolto la salita della nuova statua del santo patrono sulla sua colonna nel momento conclusivo di questi tre particolari giorni di festa e preparazione.

La giornata è iniziata dapprima in duomo con la preghiera di affidamento a Sant’Oronzo da parte dell’arcivescovo Michele Seccia che poi, in processione coi presbiteri, si è recato nella piazza cittadina dove i leccesi e le istituzioni già attendevano per vivere la particolare cerimonia di salita della statua trasmessa in diretta Fb da Portalecce (GUARDA).

Dopo il discorso del primo cittadino e poi di Seccia, che ha ricordato come la nuova statua “non è un portafortuna scaramantico, ma è l’immagine del nostro santo patrono a cui appartengono le nostre radici cristiane”, l’arcivescovo, commosso ed emozionato, si è avvicinato alla statua per benedirla: il primo vescovo di Lecce che riceve la benedizione del suo diretto e ultimo successore. Terminata la cerimonia sono iniziati i lavori degli operai che hanno fissato la statua alla gru, adornata per la speciale occasione anche di una sciarpa giallorossa, e che nel momento della sua attivazione issando la statua ha innescato l’applauso e l’emozione di tutta la piazza che è stata avvolta dalla musica festosa della banda Città di Lecce. In pochi minuti la nuova statua ha raggiunto il capitello della colonna romana e grazie all’intervento preciso degli operai è stata fissata alla piattaforma montata già venerdì mattina.

Un momento che è senz’altro destinato a rimanere nella storia della città e di tutta la diocesi, che ha commosso tanti leccesi presenti ed emozionato i numerosi turisti che si sono trovati ad assistere all’evento. Così Piazza Sant’Oronzo ritorna al suo completo splendore artistico dopo cinque anni rinnovando l’affidamento della città al suo primo vescovo e martire.

Racconto per immagini di Arturo Caprioli