Lo schema per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno è stato affidato Consiglio delle Chiese del Medio Oriente con sede a Beirut, in Libano, che ha scelto il tema e i testi per la Settimana di preghiera del 2022.
La scelta è caduta sul tema: “In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Mt 2, 2). Secondo il Vangelo di Matteo la stella apparsa nel cielo della giudea costituisce il segno di speranza lungamente atteso, che conduce i Magi e in essi tutti i popoli della terra nel luogo in cui si manifesta il Re e Salvatore.
I Magi sono sempre stati intesi come simbolo di tutti i popoli della terra e degli uomini in tutte le stagioni della loro vita, rivelano l’unità di tutti i popoli voluta da Dio, rappresentano culture diverse, eppure sono spinti dallo stesso desiderio di vedere e conoscere il Re che è nato
I cristiani sono chiamati ad essere un segno nel mondo dell’unità che Dio desidera sebbene appartenenti a culture, razze e lingue diverse condividono una comune ricerca di Cristo e un comune desiderio di adorarlo. Missione dei cristiani, dunque, è quella di essere un segno, come la stella, per guidare l’umanità a Cristo e per essere strumento di Dio per realizzare l’unità di tutte le genti.
I Magi sono diversi, e diversi sono anche i doni che portano a Gesù. Tale diversità ci dà un’immagine della percezione che le varie tradizioni cristiane hanno della persona e dell’operato di Gesù. Quando i cristiani si riuniscono e aprono i loro tesori e i loro cuori in omaggio a Cristo, si arricchiscono condividendo i doni di queste diverse prospettive.
La stella è sorta ad Oriente, da lì viene questa Luce, ma la storia del Medio Oriente era e, ancora oggi, è segnata anche dalle tenebre, da conflitti e lotte, macchiata di sangue, ingiustizie e oppressioni come, nella storia dei Magi, la violenza di Erode.
In Medio Oriente la Parola di Dio mise radici e diede i suoi frutti. Il Medio Oriente ha donato alla chiesa migliaia di testimoni e di martiri cristiani. Oggi, l’esistenza stessa della piccola comunità cristiana è minacciata, molti sono spinti a cercare altrove una vita più sicura e serena. In questi tempi difficili, la luce del cristianesimo in Medio Oriente è sempre più minacciata, proprio come lo fu il Bambino Gesù che era la Luce.
Oggi più che mai, il Medio Oriente ha bisogno di una luce celeste che accompagni la sua gente. La stella di Betlemme è un segno che Dio cammina con il suo popolo sente il suo dolore, ascolta il suo grido e si commuove a compassione. La stella ci rassicura che la fedeltà di Dio non viene meno.
Con la parola e con l’azione i cristiani sono chiamati ad illuminare la via perché Cristo possa essere rivelato, ancora una volta, alle nazioni. Le divisioni tra noi smorzano la luce della testimonianza dei cristiani e oscurano la strada, al contrario i cristiani uniti che adorano Cristo insieme e aprono i loro scrigni in uno scambio di doni, diventano segno dell’unità che Dio desidera per tutto il creato.
Dopo aver incontrato il Salvatore e averlo adorato insieme i Magi fanno ritorno nei loro paesi per un’altra strada. Allo stesso modo, la comunione che condividiamo nella preghiera comune deve ispirarci a fare ritorno alle nostre vite alle nostre chiese e al mondo intero attraverso strade nuove. La strada nuova per le chiese è la via dell’unità visibile che perseguiamo con sacrificio, coraggio e audacia così che, giorno dopo giorno, “Dio regnerà effettivamente in tutti” (1Cor 15,28).
Giovedì 20 gennaio alle 19 le comunità cristiane presenti a Lecce si riuniranno in cattedrale per pregare insieme e chiedere il dono dell’unità, guidati dai testi preparati dalle chiese cristiane del Medio Oriente.
Saranno in presenza, secondo le possibilità date dalla pandemia, l’arcivescovo Michele Seccia, i presbiteri delle Chiese ortodosse (greca e rumena), i pastori delle Chiese della Riforma (Chiesa di Cristo e Chiesa Avventista del Settimo Giorno), e della Chiesa Pentecostale (Cevi.) con qualche membro delle comunità.
La preghiera per l’unità dei cristiani verrà trasmessa in diretta da Portalecce (pagina Fb) e da Telesalento (ch 73).
*delegato per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Lecce