Stamattina nel chiostro del seminario di Piazza Duomo, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di “portalecce.it - la Chiesa di Lecce esce per strada”.
Con la partecipazione dell’arcivescovo Michele Seccia., del direttore emerito dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali don Adolfo Putignano, del nuovo direttore dello stesso ufficio don Antonio Murrone, dell’assessore Silvia Miglietta, in rappresentanza delle istituzioni della città di Lecce, di Vincenzo Paticchio, direttore responsabile di portalecce.it. L’incontro, molto partecipato da giornalisti, sacerdoti e laici, è stata trasmessa in diretta anche sul portale (VIDEO)
Visibilmente felice, mons. Seccia afferma: “la porta è quella realtà e quel simbolo che ci permette di entrare e di uscire, di comunicare veramente, per chi ha voglia di comunicare e non in modo unilaterale, perché chi sta dentro deve guardare fuori, chi sta fuori deve guardare dentro. Questo è il dialogo: poi dal vedere inizia la comunicazione concreta sul fare”. Sottolinea che come Diocesi ha condiviso pienamente il progetto nel dotarsi di tutti quegli strumenti per facilitare la comunicazione, che è fondamento di ogni relazione: “Siamo qui oggi perché venga presentata questa porta sempre aperta come un invito innanzitutto a noi per dialogare con la società e la società tutta con la Diocesi e la Chiesa di Lecce”. La conclusione, nel 2015, dell’esperienza de ‘L’Ora del Salento’, lo storico settimanale riaperto dall’arcivescovo Ruppi nel 1991, lascia spazio ad una nuova realtà, ad una nuova pagina: niente più carta ma la scelta di utilizzare gli strumenti di comunicazione più vicini alla gente: quotidiano online, web tv, web radio, con un rilancio sui principali social. Con portalecce.it la Chiesa di Lecce esce per strada, per “vivere l’esperienza della comunione nello spazio digitale”, nell’orizzonte indicato da papa Francesco di una ‘Chiesa in uscita’. Vincenzo Paticchio chiude la conferenza ricordando una battuta fatta, ridendo, dall’arcivescovo il giorno prima in redazione: “Vi raccomando, adesso il giocattolo l’ho comprato, ma fatelo sempre per la gloria di Dio”.