L’arcivescovo di Lecce, durante il ritiro mensile del clero tenutosi stamattina presso il Centro “Le Sorgenti”, sulla Lecce-Novoli, ha annunciato una veglia di preghiera per implorare il dono della pace.
Mons. Seccia si è detto convinto che “solo la preghiera può fermare l'escalation di guerra che si sta combattendo nel cuore dell'Europa”.
Il presule ha voluto ricordare anche la presenza della Chiesa di Lecce in Moldavia, grazie all'opera della Fondazione Regina Pacis, che è già da alcuni giorni al lavoro per accogliere le migliaia di profughi che stanno abbondonando in queste tragiche ore la confinante Ucraina.
Il grido di dolore (LEGGI) espresso da don Cesare Lodeserto vicario generale a Chisinau, è stato raccolto prontamente dal vescovo, il quale ha deciso che le offerte delle comunità parrocchiali, degli istituti religiosi, delle associazioni e dei movimenti per la Quaresima di carità di quest'anno saranno destinate totalmente alla crisi Ucraina, tramite il concreto aiuto che la Chiesa di Lecce invierà alla Fondazione Regina Pacis.
Il luogo scelto per la preghiera è significativamente stato quello della basilica del Rosario a Porta Rudiae, poiché fin dalle apparizioni di Fatima, la Vergine si era raccomandata alla preghiera del rosario come antidoto ai venti di guerra.
Questa Basilica si appresta dunque a ricevere tutti i fedeli, specie i più giovani (non a caso l’arcivescovo ha affidato l’organizzazione della veglia a don Alessandro Mele, direttore del Servizio diocesano di pastorale giovanile) che intendono pregare per la pace martedì 1° marzo alle 20, allorquando mons. Seccia - come richiesto da Papa Francesco - proclamerà, in unione a tutta la Chiesa universale, una giornata di digiuno e preghiera che si realizzerà il giorno seguente, Mercoledì delle ceneri, con cui avrà inizio il periodo della Quaresima con la speciale invocazione per la pace.