Tutti i giorni, dalle 13 in poi, sono numerose le famiglie dei rifugiati ucraini che si recano presso la “Mensa Papa Francesco” della Fondazione Regina Pacis, che si trova nel cuore della capitale Chisinau, per ritirare quanto a loro è necessario: alimenti, materiale igienico e materiale sanitario per i bambini.
A svolgere questo servizio di carità verso i rifugiati ci sono la signora Maria Botnariuc, insieme a due altre donne e tre volontari italiani.
La mensa al mattino prepara i pasti per i poveri che giungono ogni giorno ed anche i pasti per le strutture di accoglienza collegate con la Fondazione Regina Pacis. All’ora di pranzo ha inizio, invece, l’attività di distribuzione dei pacchi, per cui giungono una dopo l’altra le famiglie, con i loro piccoli, ai quali non si fanno mancare dolci e biscotti.
“Tutti i giorni ci sono nuove famiglie - osserva la signora Maria Botnariuc - le quali con umiltà chiedono quanto necessario ed accettano tutto ciò che viene loro donato. Si cerca in tutti i modi di essere uguali per tutti ed in particolare avere la giusta attenzione verso i piccoli”.
“Non è un servizio facile - ha concluso la responsabile della mensa - perché bisogna conciliare anche con i bisogni dei nostri poveri, ai quali occorre dare sempre la consueta attenzione ed avere una parola buona”.
Da circa venti anni la mensa della Fondazione Regina Pacis è punto di riferimento per molti poveri ed anche durante il difficile periodo della pandemia non ha mai smesso di svolgere questo servizio, per essere sempre accanto agli ultimi.
Non è solo una mensa, ma anche un luogo di sofferenza umana, perché dietro ogni povero ed ogni volto ci sono storie che dovrebbero molto far riflettere.