0
0
0
s2sdefault

Parte oggi Prucessioni, il concorso fotografico lanciato dalla nostra testata per salutare il ritorno della pietà popolare. La cui espressione più tradizionale, in tutto il Sud Italia e anche nel Salento, resta proprio la ‘prucessione’. Così la chiamavano i nostri padri, e così continuano a chiamarsi nei nostri paesi.

 

 

 

E sono proprio quelle più antiche della Settimana Santa le più suggestive e quelle che, forse più delle solenni liturgie del Triduo Santo, riescono a creare il clima della Pasqua di passione e morte, nel cuore dei semplici. Ecco perché sono mancate a tanti. E non per un fatto emotivo o peggio ancora idolatrico e tantomeno commerciale. “Non lavorano le bande da giro, non lavorano gli ambulanti, non lavorano le luminarie”, abbiamo sentito per due anni. Ma per le processioni è tutto un altro discorso. Perché esse s’inseriscono - e non solo in una forma simbolica - in un paradigma pastorale che sarebbe bene non lasciare dissolvere. E con esse tutte le forme di pietà popolare che non sfociano in superstizione.

In una feconda alleanza tra fede e devozione, le processioni di fatto trovano il loro fondamento nelle Scritture. Dove, il camminare è l’azione che dà il vero movimento alla storia della salvezza. Tutto il Pentateuco trasborda di citazioni: ad ogni piè sospinto troviamo il popolo che cammina verso la terra promessa, o gli Israeliti che, per ordine di Jahvè, portano in processione l’Arca dell’Alleanza in un percorso di speranza, lode e liberazione, alla presenza di Dio.

Nel Nuovo Testamento, poi basterebbe citare l’ingresso solenne di Gesù a Gerusalemme, che ricordiamo oggi Domenica delle Palme, quando la folla acclamò il passaggio del Redentore.

Le processioni, pur avendo origine pagana, per i cristiani sono cominciate all’inizio del IV secolo, dopo la dichiarazione di libertà religiosa concessa dall’imperatore Costantino. E nei secoli, sempre più legate al calendario liturgico della Chiesa, sono diventate punti di forza in quanto percorsi di lode e di ringraziamento a Dio e all’intercessione della Vergine e dei santi. Le processioni della Settimana Santa, quella del Corpus Domini e le processioni in onore dei santi patroni e della Madonna sono espressioni semplici e genuine che aiutano i credenti a credere.

E allora Prucessioni non è un gioco social. E nemmeno un concorso nel senso più superficiale del termine. Vuol essere, invece, un esercizio della memoria collettiva affinché le nostre tradizioni di fede e devozione non vadano mai a disperdersi nei luoghi comuni delle cose “ormai superate”.

Da oggi, dunque, Domenica delle Palme fino alle 20 della Domenica di Pasqua (17 aprile), tutti i lettori di Portalecce (e non solo dalla diocesi) potranno inviare max tre foto delle processioni che si svolgono durante la Settimana Santa nella propria città CLICCADO QUI oppure sul banner che appare nella home del portale. Potranno inviare gli scatti più belli che meglio possano rappresentare il “ritorno” delle processioni stesse come esperienze di comunità che trovano nelle pietà popolare elementi fondamentali della propria identità cristiana.

Tutte le foto inviate saranno diffuse sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram di Portalecce. Si potrà poi votare fino alla mezzanotte di mercoledì 20 aprile. Non verranno prese in considerazione foto inviate in altre modalità.

Il vincitore del contest fotografico, grazie ad Artwork, la cooperativa che realizza da tre anni ormai il progetto diocesano LecceEcclesiae e che è sponsor unico di Prucessioni, riceverà un ticket per due persone per salire in ascensore (non appena verrà inaugurato) sul campanile del duomo di Lecce.

 

Forum Famiglie Puglia