«Non dimentichiamo che la santità è sempre di moda, non è un fatto del passato. La santità è l’impegno che ciascuno di noi riceve come patrimonio con il Battesimo».
Con queste parole l'arcivescovo Michele Seccia ha concluso l'altra sera nella basilica del Rosario, la veglia promossa dall'Azione cattolica diocesana in preparazione alla beatificazione di Armida Barelli che si svolgerà a Milano il prossimo 30 aprile e alla quale parteciperanno l'assistente unitario dell'Ac Leccese, mons. Antonio Montinaro. Presenti alla veglia anche il presidente e la vicepresidente diocesani di Ac, Mauro Spedicati e Luisiana Serravalle.
Una veglia semplice quanto densa di emozioni, suddivisa in tre momenti: “La santità alla luce del Maestro”, un breve momento di meditazione sulle beatitudini, accompagnate dalle parole di Papa Francesco, per comprendere al meglio cosa sia e per chi sia la santità; “In ascolto dei testimoni”, in cui è emersa la testimonianza di Armida Barelli, seguita dalla lettura del Vangelo; “Mi basta tenerti compagnia”, terzo e ultimo momento in compagnia, appunto, di Gesù eucarestia.
È stato proprio nell'occasione che tutti i presenti hanno potuto vedere e ascoltare la visibile emozione dell'arcivescovo che, più di una volta nel corso della serata, si era detto commosso, rievocando la sua infanzia e giovinezza, dapprima nel gruppo dei Piccoli amici e poi degli Araldi dell’Università Cattolica, di cui la Barelli è stata cofondatrice..