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Dopo due anni di pausa è ritornato il convegno nazionale dei direttori degli uffici diocesani per la pastorale della scuola e l’Irc sul tema “Ascolto e dialogo, i passi del cammino - Sfide educative ed ecclesiali”.

 

 

 

Sotto il coordinamento dei due uffici nazionali guidati da Ernesto Diaco e don Daniele Saottini, il convegno si è aperto a Mestre con una relazione di mons. Claudio Giuliodori, Presidente della Commissione episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'università, che ha invitato i 180 partecipanti a vedere il Patto educativo Globale proposto da Papa Francesco quale risposta alle criticità (migrazione, emergenza ambientale, pandemia e guerra) di questi ultimi anni che rappresentano segni di un cambio d’epoca e spingono a scelte nuove che devono nascere proprio dall’ascolto e dal dialogo, in perfetto paradigma sinodale.

E questi scenari chiamano la Chiesa “a non chiudersi in sagrestia ma ad un cambio di mentalità per dare vita ad una vera e propria conversione culturale” che vede al primo posto nell’educazione la sfida delle sfide che va affrontata con impegno globale e condiviso. In conclusione, del suo intervento mons. Giuliodori ha indicato alcune vie maestre: l’urgenza di una connessione tra gli uffici Irc e Scuola con gli uffici di pastorale giovanile e famiglia oltre che con le associazioni specifiche dell’ambito scolastico ecclesiali e non.

Tra le sfide che si presentano di fronte alla scuola secondo il prof. Arduino Salatin, presidente dell’Istituto superiore di ricerca educativa, ci sono il futuro sostenibile e l’innovazione tecnologica. Partendo dagli scenari elaborati dall’Ocse che si presentano davanti alla scuola (possibile espansione della scolarizzazione, un’esternalizzazione dell’istruzione secondo logiche di mercato, la scuola come centro di apprendimento - ovvero un hub a fortissima vocazione tecnologica - oppure una scuola intesa come ubiquità dell’apprendimento, ossia la possibilità che uno studente possa scegliere i canali online sui quali formarsi anche contemporaneamente”. Quale strada percorrerà la scuola italiana?  “Esistono cambiamenti inevitabili per il sistema scolastico italiano”, ha evidenziato Salatin, “come il rinnovamento curriculare, la riduzione della dispersione, l’innovazione dei processi e dei metodi d’insegnamento, il potenziamento dell’autonomia scolastica. Occorre valorizzare competenze e inclusività, certo, ma soprattutto sfruttare bene le risorse del Pnrr. Altrimenti la scuola continuerà a essere un luogo di contenimento piuttosto che di crescita.

Il secondo giorno del convegno, avviato con la celebrazione eucaristica di mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, è stata dedicata al tema del dialogo tra ebrei e cristiani alla presenza di don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo della Cei la presentazione di un’iniziativa che ha visto la collaborazione tra alcuni Uffici della segreteria generale della Cei e l’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), finalizzata alla redazione dei nuovi libri di testo per l’Irc, e della prof.ssa Milena Santerini, docente di pedagogia generale all’Università Cattolica e Coordinatrice nazionale per la lotta contro l'antisemitismo per la Presidenza del Consiglio.

Nel pomeriggio i direttori degli Uffici Scuola e Irc hanno visitato il ghetto di Venezia e incontrato il prof. Giovanni Levi e il rabbino capo della città lagunare Daniel Touitou.

Al convegno nazionale hanno preso parte per la diocesi di Lecce, don Alessandro Saponaro (Ufficio Irc) e il prof. Tonio Rollo (Ufficio pastorale scolastica).

 

 

 

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