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Per favorire una maggiore integrazione tra ucraini fuggiti dalla guerra ed accolti nella diocesi di Lecce - circa una cinquantina distribuiti a Lecce, Merine, Squinzano e Torchiarolo - le comunità e le Caritas parrocchiali organizzano quattro serate tutte per loro.

 

 

 

La prima si svolgerà il 3 agosto a San Foca (grazie alla comunità di Melendugno); la seconda il 5 agosto nella marina di Lendinuso (presso il centro San Michele, grazie alla comunità di Torchiarolo); la terza a Casalabate (grazie al Cif di Squinzano); la quarta prima della festa di Sant’Oronzo a San Cataldo (grazie ad alcune comunità della città).

Si tratta di semplici momenti di incontro conoscitivi e anche conviviali, coordinati dalla Caritas diocesana, che si chiudono con una piccola cena, un gelato ed una passeggiata sul lungomare. Piccoli gesti sì, ma che esprimono tutta la vicinanza e solidarietà della Chiesa locale nei confronti di questo popolo.

Occasioni che hanno lo scopo di non far abbassare la tensione dopo diversi mesi sul martoriato territorio dell’Ucraina. Grazie al contributo dei volontari, si cerca di aiutare queste persone a “distrarsi” da ciò che quotidianamente le immagini dei tg mostrano sullo stato reale della situazione conflittuale. Una dimensione affettiva che non dobbiamo dimenticare (gli uomini tra i 18 e i 65 anni sono arruolati per la guerra in atto da 5 mesi), un'occasione semplice che fa bene a tutti e soprattutto a loro.

 

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