La Giornata missionaria mondiale 2022 trova il suo principale riferimento tematico nel Messaggio di Papa Francesco, pubblicato il 6 gennaio scorso, che porta il titolo «Di me sarete testimoni» (At 1,8).
Il Papa ci dice: «Come Cristo è il primo inviato, cioè missionario del Padre (cfr Gv 20,21) e, in quanto tale, è il suo “testimone fedele” (cfr Ap 1,5), così ogni cristiano è chiamato a essere missionario e testimone di Cristo. E la Chiesa, comunità dei discepoli di Cristo, non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo, rendendo testimonianza a Cristo. L’identità della Chiesa è evangelizzare».
L’ottobre missionario di quest’anno si inserisce nel contesto di importanti eventi di cui non possiamo non tenere conto.
Prima di tutto è bene ricordare che in quest’anno ricorrono importanti anniversari per la vita e missione della Chiesa: la fondazione, 400 anni fa, della Congregazione de Propaganda Fide - oggi denominata “per l’Evangelizzazione dei Popoli” - e, 200 anni fa, dell’Opera della propagazione della fede.
In questo ottobre missionario siamo tutti invitati a far nostro l’augurio del Papa: «Auspico che le Chiese locali possano trovare in queste Opere un solido strumento per alimentare lo spirito missionario nel Popolo di Dio».
Non possiamo dimenticare, inoltre, il Cammino sinodale della Chiesa italiana che, nell’anno pastorale 2022-2023 prevede un approfondimento della fase di “ascolto” iniziata nel precedente anno pastorale: la vita di ogni uomo e donna è preziosa e ha qualcosa di significativo da offrire. In particolare, a tutte le comunità cristiane è rivolto l’invito a “mettersi in ascolto” delle vite di tanti missionari e del loro “camminare insieme” con le Chiese che sono chiamati a servire: sono vite che hanno tanto da dire, sia come testimonianze personali di fede e di servizio all’evangelizzazione, sia come esperienze di Chiese particolari che si impegnano a vivere la sinodalità. Le loro esperienze di evangelizzazione sono importanti anche per le nostre comunità: sono «Vite che parlano»; che parlano di Cristo risorto e vivo, speranza per tutti gli uomini del mondo. Sull’esempio dei missionari vogliamo anche noi imparare a far sì che le nostre vite “parlino” e siano, pur nella semplicità, una testimonianza del Signore Gesù e del suo amore.
Sulla scia di questa seconda motivazione si inserisce anche l’iniziativa diocesana, a cura dell’Ufficio missionario e del Laici Comboniani, nel realizzare una mostra nella chiesa di Sant’Elisabetta nel centro storico in Lecce in memoria di Padre Gianni Capaccioni tornato alla casa del Padre lo scorso aprile. Padre Gianni in tutta la sua vita è sta “un uomo fatto missione” in qualunque luogo è stato inviato ad annunciare il Vangelo, in modo particolare in terra africana (Benin) e negli ultimi anni qui nel Salento, ma anche spesso in tutta Italia. La mostra che racchiude alcuni dei tanti significativi oggetti portati da Padre Gianni dalla terra africana è aperta dal venerdì alla domenica dalle 19 alle 22.
Un altro importante appuntamento poi in questo ottobre missionario sarà la Veglia missionaria che quest’anno viene vissuta il 21 ottobre alle 20 presso il monastero delle Clarisse su Via Adriatica in Lecce, presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia.
L’ascolto delle vite dei missionari risvegli in ciascun fedele il desiderio e la disponibilità di partecipare alla missione universale della Chiesa. Rinnoviamo a tutti l’invito di Papa Francesco nel suo messaggio: «ai discepoli è chiesto di vivere la loro vita personale in chiave di missione: sono inviati da Gesù al mondo non solo per fare la missione, ma anche e soprattutto per vivere la missione a loro affidata; non solo per dare testimonianza, ma anche e soprattutto per essere testimoni di Cristo».