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Le notizie dalle zone di guerra in Ucraina si rincorrono in maniera sempre più drammatica. Non è stato facile questa volta riuscire a contattare don Cesare Lodeserto, il missionario leccese che vive a Chisinau. È saltata l’elettricità.

 

 

 

“Siamo in una situazione difficile - spiega don Cesare raggiungibile al momento soltanto attraverso Whatsapp -: i russi hanno bombardato il confine tra la Moldavia e l’Ucraina ed hanno distrutto tutte le centrali elettriche. In questo momento la Moldavia e totalmente senza luce”.

“Non funziona la rete dei telefoni cellulari - continua il sacerdote - e si lavora solamente con le fibre ottiche di internet. La città è completamente paralizzata, infatti i bus elettrici sono bloccati per le strade… C’è veramente il caos… Anche la rete riscaldamento è ferma, per cui siamo totalmente il freddo”.

"La città (Chisinau, ndr) è completamente paralizzata. I trasporti pubblici per l’80 per cento viaggiano su rete elettrica per cui i bus elettrici sono bloccati per le strade. Sono fermi i semafori. Anche gli ospedali hanno sospeso oggi tutte le operazioni e tutte le attività di emergenza. Non siamo un Paese preparato ad un blackout di questo tipo”.

La Chiesa cattolica di Chişinău - assicura il vicario generale della diocesi moldava - continuerà a stare vicino a questo popolo e in particolare ai più poveri, nella speranza che la situazione non deteriori ancora di più. D’altra parte non possiamo fare altro. Lo strumento che abbiamo è quello della carità”. 

Solo 24 ore prima aveva sottolineato la rigidità del meteo pensando e l’impossibilità dei poveri di potersi riscaldare: “Il tempo ormai inclemente segna il cammino dei poveri e dei rifugiati che ogni giorno cercano pane e speranza alla porta della carità. Si avverte la sofferenza e non si può rimanere indifferenti”. “Quale Natale ci stiamo preparando a vivere? - è la domanda finale di don Cesare -”.

Le parole di don Cesare fanno eco a quanto dichiarato ieri dalla presidente della Repubblica Moldava, Maia Sandu: “La Russia ha lasciato la Moldavia al buio. Non possiamo fidarci di un regime che ci lascia al buio e al freddo, che uccide di proposito le persone per il mero desiderio di mantenere poveri e umili gli altri popoli. Per quanto difficile possa essere ora, la nostra unica strada, la futura via della Repubblica moldova, deve rimanere verso il mondo libero. Risolveremo i problemi tecnici e avremo di nuovo la luce. Tutte le istituzioni statali stanno lavorando per questo”.

“Cari cittadini – ha detto il ministro delle Infrastrutture Andrei Spinu – oggi si ripete la situazione del 15 novembre. A seguito del bombardamento russo del sistema energetico ucraino nell’ultima ora, abbiamo avuto massicce interruzioni di corrente in tutto il paese. Moldelectrica sta lavorando per ripristinare la connessione all’elettricità. Tornerò con ulteriori informazioni il prima possibile”.

Intanto, il ministro degli esteri, Nicu Popescu, ha condannato e protestato per “gli attacchi russi” che hanno “lasciato la Moldavia al buio, di nuovo”. Popescu ha anche annunciato che l’ambasciatore della Federazione Russa a Chisinau, Oleg Vasnetsov, è stato convocato presso il ministero degli Affari esteri per fornire “spiegazioni” in seguito alle massicce interruzioni di elettricità nella Repubblica di Moldavia.

 

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