Per celebrare la Festa dei giornalisti della nostra diocesi, il prossimo 22 gennaio, a due giorni dalla festa del santo protettore, San Francesco di Sales (24 gennaio) e per una felice coincidenza anche Domenica della Parola, tornerà a Lecce, don Antonio Coluccia.
Il sacerdote di origini salentine terrà una conversazione sul tema della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: “Parlare col cuore: Veritatem facientes in caritate”. L’annuale festa con gli operatori della comunicazione che vivono nel territorio diocesano si svolgerà quest’anno a Lecce nella nuova chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola, all’ingresso nord della città. Alle 10,30 il saluto dell’arcivescovo Michele Seccia e la messa domenicale con la comunità guidata da don Cosimo Marullo, presieduta da don Coluccia che al termine dialogherà i giornalisti.
Parlare con il cuore significa “rendere ragione della speranza che è in noi” (cfr 1Pt 3,14-17) e farlo con mitezza, utilizzando il dono della comunicazione come un ponte e non come un muro. Parlare è importante, utilizzare la comunicazione nel modo giusto è assolutamente indispensabile. Non possiamo tacere, dinanzi alle fake news, alle notizie manipolate.
Chi certamente non tace è proprio don Antonio Coluccia, il sacerdote, infatti, afferma: “Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti”. Citando Martin Luther King, il fondatore dell’Opera San Giustino a Roma, sotto scorta per aver sfidato la mafia sulle piazze dello spaccio, invita ad una riflessione che vada però dal pensato all’agito, oltre la carta del giornale, oltre le chiacchiere. Soprattutto se cerchiamo di arrivare al cuore dei giovani. Affrontare la sfida di come la Chiesa possa e debba essere presente online per rispondere adeguatamente ai bisogni spirituali del mondo giovanile. La Chiesa Cattolica sta cercando di stabilire nuovi ed efficaci modi di comunicare attraverso i social media. La comunicazione è, l’artigianato dei legami, dentro i quali la voce di Dio risuona e si fa sentire”, come ha affermato Papa Francesco.
Il primo compito della comunicazione dovrebbe essere quello di rendere le persone meno sole. Se essa non fa diminuire la sensazione di solitudine a cui tanti uomini e donne si sentono condannati, allora quella comunicazione è solo intrattenimento, non è artigianato di legami. Chi lavora nei mezzi di comunicazione non deve temere di affermare la verità, a volte scomoda, che trova il suo fondamento nel Vangelo.
In attesa del Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali, che sarà diffuso, come tradizione, il 24 gennaio, memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono dei comunicatori, siamo tutti chiamati, ed in modo particolare gli operatori della comunicazione, a vivere ogni giorno come una missione per costruire un futuro più giusto, più fraterno, più umano.