Il maltempo e il vento forte che imperversano sulla città non hanno lasciato scampo nemmeno ad uno dei monumenti più imponenti: il campanile della cattedrale di Lecce.
Com’è noto nel primo pomeriggio di sabato 4 febbraio, in seguito ad un’improvvisa tromba d’aria che si è abbattuta sulla città, dalla maestosa torre campanaria, opera di Giuseppe Zimbalo - edificata tra il 1661 e il 1682 su incarico del vescovo Luigi Pappacoda, in sostituzione del campanile normanno, voluto da Goffredo d’Altavilla, ma crollato agli inizi del 1600 - si sono staccati alcuni calcinacci rovinando sulla facciata prospiciente Piazza Duomo.
Il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco del Comando di Lecce è servito sabato scorso ad una prima verifica dei danni ma soprattutto a mettere in sicurezza la zona interessata.
Come si ricorderà, l’ultimo restauro completo del campanile risale al periodo che va dal 2008 al 2010 sotto l’episcopato dell’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi. La consegna dei lavori e l’inaugurazione avvennero nel febbraio 2010 quando mons. Domenico D’Ambrosio era da pochi mesi, l’arcivescovo di Lecce.
Anche nel corso dei lavori per l’installazione del campanile a cura della cooperativa ArtWork, sono stati svolti anche alcuni interventi di recupero e restauro delle parti murarie più corrose dal tempo e dalle intemperie che erano presenti sulle facciate fino al piano dov’è presto lo sbarco dell’ascensore e di tenere un’importante ricognizione dello stato di conservazione della struttura, compiendo i necessari interventi di manutenzione e tutela.
Inoltre, il campanile più alto del Salento, nella stessa occasione è stato finalmente dotato di un parafulmine, fondamentale dispositivo a tutela dell’edificio storico.
“È evidente - spiega mons. Antonio Montinaro, vicario episcopale per l’economia e presidente della Fondazione Splendor Fidei, ente di recente nascita che si occupa della salvaguardia e della tutela del patrimonio artistico e culturale di proprietà della diocesi di Lecce - che si è trattato di un evento straordinario e per nulla prevedibile. Gli interventi effettuati negli ultimi dieci anni dimostrano che i vescovi che si sono succeduti a Lecce, sempre con la garanzia e in stretta collaborazione con la locale Soprintendenza, hanno avuto sempre a cuore lo ‘stato di salute’ del campanile dello Zimbalo proprio allo scopo di preservarne la bellezza e a attestarne la sicurezza”.
“Anche in occasione dei recentissimi lavori per l’installazione dell’ascensore finanziato da ArtWork e che conduce i visitatori fino al terzo anello della torre - prosegue mons. Montinaro - non solo sono stati effettuati ulteriori interventi per assicurare la staticità del monumento, dotandolo anche di un parafulmine che prima non c’era. Ma, lì dove gli addetti ai lavori lo hanno ritenuto opportuno, sono stati compiuti necessari lavori di recupero delle parti che più avevano subito l’usura del tempo e degli agenti atmosferici”.
“C’è da aggiungere - conclude il presidente della Fondazione Splendor Fidei - che ieri mattina (domenica 5 febbraio ndr) una squadra di Vigili del Fuoco del comando di Bari, nonostante il giorno di festa, è giunta in Piazza Duomo per compiere un sopralluogo ed effettuare alcuni rilievi con un drone speciale che non è stato possibile mettere in funzione a causa delle forti raffiche di maestrale. Anch’io sono salito con loro fin dove l’ascensore (che non va oltre il terzo piano) e le scale interne consentono di arrivare ma, a quanto sembrerebbe, il distacco dei calcinacci sarebbe avvenuto ancora più in alto, dove non è possibile giungervi dall’interno. Stamattina (ieri per chi legge ndr) il vento impediva a quell’altezza di mantenersi fermi ma, sperando che nei prossimi giorni riduca notevolmente la sua forza, i Vigili del Fuoco torneranno per eseguire le verifiche necessarie, per stabilire il danno e suggerire eventuali nuovi interventi. Dopodiché, con un quadro più completo, si potrà pianificare - di concerto con la locale Soprintendenza - tutto ciò che sarà necessario al fine di garantire, al più presto possibile, la normale fruizione del monumento. Sento il dovere di ringraziare, a nome del nostro arcivescovo Michele Seccia, i Vigili del Fuoco per l’immediato e fondamentale servizio compiuto a favore della collettività”.