Antonio Calabrese, ma per tutti Uccio, storico presidente dell’Azione cattolica, prima della sua parrocchia a Campi Salentina e poi di quella diocesana, nella notte è venuto a mancare.
Da sempre un amante dell’associazione ha vissuto una vita interamente all’interno di essa.
Dopo la riforma voluta e realizzata sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, che riorganizzava l’Azione cattolica italiana in due Settori, Giovani e Adulti, e un’articolazione, l’Acr, Uccio è stato per un sessennio responsabile diocesano per il Settore Adulti e per altri due mandati presidente unitario, primo non leccese dopo Lucio Caprioli, Maria Rita Verardo e Antonio Martano.
Dopo la fine del suo impegno diocesano è tornato nella sua parrocchia ed è rimasto sempre attivo e di fermento all’interno della famiglia associativa e della Caritas.
È stato un esempio di fedele laico che ha visto nella necessità di una fattiva collaborazione con il proprio vescovo, con le altre associazioni e movimenti ecclesiali la via da percorrere per una Chiesa che fosse anima delle parrocchie e del territorio sociale in cui si opera. In qualità di presidente diocesano dell’Ac è stato presente nei convegni ecclesiali di Palermo e di Verona. Fu tra i primi a coinvolgere l’associazione nell’accoglienza degli albanesi che arrivano sulla costa salentina allestire il primo centro di accoglienza in quello che era una residenza estiva, una colonia per bambini, a San Foca, poi diventata la sede del Regina Pacis.
Nato nel 1924, il prossimo 24 ottobre avrebbe compiuto 99 anni. Ha partecipato attivamente alla Seconda Guerra Mondiale accanto agli Alleati nella compagnia “Legnano”. Dopo la guerra la maturità e l’università. Laureato in veterinaria, dopo aver lasciato la facoltà di medicina per la morte prematura del padre, essendo il primo di sette fratelli sceglie una via più breve di studi. Ma quella del veterinario tra mucche e cavalli (a quei tempi era così) non sarà sempre il suo mestiere perché entra nel mondo della scuola come direttore amministrativo e lo farà fino alla sua pensione. Tra le attività che lo hanno caratterizzato anche quella di Giudice di pace, o come si chiamava allora giudice conciliatore, che doveva tentare la mediazione spesso tra ricchi e poveri.
Il rito delle esequie presieduto dall’arcivescovo Michele Seccia sarà celebrato domani alle 15.30 nella chiesa madre di Campi Salentina. La sua parrocchia nella quale, coincidenza ha voluto che proprio in questi giorni sostasse il labaro storico dell'Azione cattolica diocesana che, in questo 150° anniversario della fondazione, è in tour in tutte le comunità della diocesi dov'è presente l'associazione.