Ecco il momento favorevole. Con questo versetto della seconda lettera ai Corinzi l’Ufficio diocesano di pastorale familiare organizza il ritiro di Quaresima per gli operatori della pastorale familiare per domenica prossima 12 marzo prossimo incentrato sulla famiglia come scuola di riconciliazione, presso il centro pastorale diocesano a Lecce.
La mezza giornata di ritiro, avente come tema centrale “La famiglia, scuola di riconciliazione”, si svolgerà presso il Centro di pastorale e cultura “Giovanni Paolo II” avrà inizio alle 10 e sarà guidato da mons. Antonio Montinaro, vicario episcopale e assistente diocesano dell’Azione cattolica. Alla meditazione seguirà poi la celebrazione eucaristica della terza domenica di Quaresima.
Si partirà proprio dalle parole indirizzate dall’apostolo Paolo alla comunità cristiana di Corinto a inizio del periodo di Quaresima. “Come Chiesa di Lecce vogliamo vivere con le famiglie e gli operatori ella pastorale familiare un momento di ascolto e condivisione - spiega don Giovanni Serio, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale familiare - per chi si sente Chiesa e vuole vivere testimoniando la gioia di essere famiglia cristiana”.
In questo tempo quaresimale, prezioso per le famiglie cristiane, don Giovanni ha ribadito come “si maturi la consapevolezza di essere al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa con la sua unica vocazione alla vita, portando la freschezza del Vangelo del matrimonio. La famiglia cristiana, anche se vive le proprie contraddizioni e fragilità, è chiamata ad annunciare il profumo dell’amicizia di Gesù, come avveniva nella casa di Betania.”
Si avrà modo di soffermarsi sui vari aspetti di vita di una famiglia, nelle sue stagioni esistenziali, i primi periodi dopo il matrimonio, il vissuto quotidiano, l’arrivo dei figli, le loro discussioni nel complesso periodo dell’adolescenza, l’accudire un familiare anziano, la difficoltà nel pagare le ultime bollette… e in tutto questo, come ha sempre ribadito don Giovanni Serio, “continuare ad essere scuola d’amore artigianale che risplende di fede e speranza”.
