“Ho incontrato don Antonio Coluccia qualche giorno fa a Lecce durante una concelebrazione in Santa Croce - ha dichiarato l'arcivescovo Michele Seccia appena ha appreso la notizia del tentativo di aggredire il prete salentino antimafia -, e pochi minuti prima della messa ho avuto modo di incoraggiarlo per il grande servizio che egli compie nella capitale contro la criminalità”.
“In poche battute - prosegue Seccia - mi ha ribadito, come aveva fatto più volte in passato nei nostri incontri leccesi, non ultimo lo scorso gennaio in occasione della festa dei giornalisti salentini, delle gravi situazioni che ogni giorno è costretto ad affrontare di persona, faccia a faccia con i trafficanti di morte e di quanto sia difficile fare il prete e testimoniare il vangelo laddove la cultura della legalità è meno di un optional”.
“Gli sono vicino - ha concluso l'arcivescovo - in questo delicato e difficile (e non è il primo) momento della sua vita e gli assicuro la preghiera mia e della comunità della sua terra d'origine e la solidarietà sacerdotale del presbiterio della Chiesa di Lecce”.
“La mia gratitudine - ha aggiunto infine - arrivi anche agli agenti della sua scorta, in particolare a quelli feriti nell'attentato di ieri, che ogni giorno rischiano la vita per proteggere un vero testimone della fede dei nostri giorni. Il Signore li benedica insieme con le loro famiglie”.