Portalecce pubblica oggi un articolo apparso sul sito unitineldono, il portale realizzato dalla Conferenza episcopale italiana per promuovere e raccogliere le offerte dei donatori a sostegno di tutti i sacerdoti delle diocesi italiane, inclusi gli anziani e malati e quelli in missione all’estero.
Il sito pubblica anche esperienze ed esempi di buone prassi per comunicare come, nel silenzio, si spendono tanti sacerdoti italiani. Questa volta unitineldono.it si è concentrato su un parroco intraprendente, istituzioni disponibili, tanti volontari e diverse associazioni che si mettono insieme per vincere la solitudine delle persone più in difficoltà, a cominciare dalle donne vittime di violenza oppure senza fissa dimora. Anche così Lecce dà scacco all'emarginazione. Ecco di chi si tratta.
Un presidio di legalità e di speranza. È la parrocchia di San Giovanni Battista nel quartiere 167/B di Lecce, uno dei più difficili della città pugliese. Lì, non lontano dallo stadio “Via del Mare” da undici anni vive e svolge la sua missione pastorale don Gerardo Ippolito, 72 anni a dicembre. “La nostra parrocchia è formata per lo più da case popolari - racconta il sacerdote nato a Novoli in provincia di Lecce - il quartiere fu creato all’inizio degli anni Settanta ed è diventato una specie di Bronx. In tanti casi manca il lavoro, c’è criminalità”.
Un contesto complicato, dove la comunità di San Giovanni Battista, circa 4.500 persone, è impegnata in prima linea.
“Cerchiamo di rendere questa realtà più vivibile - spiega il parroco -: per esempio abbiamo fatto dipingere undici murales per rendere il quartiere più bello, abbiamo aperto un poliambulatorio, un piccolo laboratorio di sartoria e falegnameria e c’è una mensa che serve pasti caldi”.
In questa situazione di difficoltà don Gerardo, la parrocchia, insieme ad associazioni del terzo settore e di movimenti ecclesiali e non, hanno deciso di aprire, nell’estate 2023, una casa di accoglienza per donne senza fissa dimora e vittime di violenza. “L’idea - dice don Gerardo - ci è venuta perché spesso, soprattutto durante l’inverno, venivano tante donne, anche da altre parti della città, a chiederci un posto dove dormire. Noi, a parte per situazioni di estrema necessità in parrocchia, non potevamo ospitarle”. “Per provare a rispondere a queste richieste - prosegue il sacerdote pugliese - abbiamo deciso di chiedere alcuni spazi all’istituzione che si occupa degli alloggi di edilizia popolare. Ci sono stati concessi tre locali adiacenti, di 55 metri quadrati l’uno”.
Per realizzare il progetto la parrocchia e le altre realtà hanno iniziato a lavorare fianco a fianco. “Gli spazi che avevamo - afferma don Ippolito - erano tutti da sgomberare da pulire e da risistemare, per esempio erano da rifare tutti gli impianti”. Tra chi ha collaborato, compresi alcuni semplici cittadini (“una signora della Lecce bene si è offerta di venire a pulire” racconta il sacerdote), ci sono i volontari dell’associazione “Angeli di quartiere”, presieduta da Tonia Erriquez. “Noi abbiamo partecipato in vari modi all’apertura della casa - afferma Tonia - ad esempio con una donazione e devolvendo alla struttura i proventi di due regali “sospesi”.
“Con questi fondi - aggiunge la presidente - sono state coperte le spese di arredo e dei bagni. In più abbiamo cercato di utilizzare i nostri contatti per effettuare alcuni lavori”.
Una collaborazione, quella con la comunità di San Giovanni Battista, che non è la prima per l’associazione “Angeli di quartiere”, nata nel 2016 e che ora ha 112 soci, di cui 64 attivi, nelle varie iniziative, come la “boutique solidale”. “Con don Gerardo lavoriamo fin dall’inizio- racconta la Erriquez -; è una persona che è capace di fare rete, di mettere insieme chi vuole rendere più vivibile e fruibile il quartiere, mettendosi a disposizione degli altri”.