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Posto che lo sguardo è fisso sui poveri, sugli ultimi e sulle fasce più deboli della società, che del Signore sono l’immagine, l’Ufficio pastorale per la testimonianza della carità della diocesi di Lecce ha costituito il ramo Ets Caritas Lecce.

 

 

L’iter è stato completato in questo mese di settembre. Si tratta dell’ultima tappa di un percorso di strutturazione societaria, diretto ad ampliare gli strumenti operativi a sua disposizione per agire e realizzare la propria missione di “promuovere la testimonianza della carità della comunità ecclesiale di appartenenza, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace”.

Su impulso dell’arcivescovo e grazie alla sua lungimiranza, la Caritas diocesana si è dotata, infatti, anche di un proprio Ente del terzo settore (Ets), iscritto nel Registro unico nazionale del terzo settore (Runts), dopo aver curato la erezione canonica e la costituzione civile della Fondazione Caritas diocesana Lecce (LEGGI).

Si è trattato di un percorso obbligato di strutturazione societaria, divenuto ormai improrogabile, a valle del quale - come da anni sollecitato anche dalla Conferenza episcopale italiana - si consente finalmente alla Caritas diocesana, in quanto ufficio pastorale, di disporre di un ente gestore articolato (Fondazione ed Ets), per mezzo del quale - grazie alla sua specifica identità giuridica ed un proprio profilo societario - esso è in grado di relazionarsi in modo autonomo e diretto con il mondo “esterno” e, così, di superare i numerosi ostacoli operativi di cui aveva esperienza quotidiana.

Ecco dunque che, nel disegno complessivo di rafforzamento organizzativo a supporto trasversale dei vari settori di attività (LEGGI), la costituzione nel 2022 della Fondazione Caritas diocesana Lecce - in quanto di “religione e di culto” - ha consentito innanzitutto di salvaguardare e privilegiare la sua natura ecclesiastica, a tale fine garantendone il patronato dell’arcidiocesi e dell’arcivescovo (garante morale delle sue attività ed iniziative), principalmente in termini di autonomia di indirizzo e governo, ma anche di gestione delle risorse finanziarie ed immobiliari.

La creazione di un ramo Ets - in aggiunta alla Fondazione ed all’interno del suo perimetro - consente adesso all’Ufficio pastorale per la testimonianza della carità di dotarsi anche di un veicolo in grado di cogliere i benefici e le opportunità derivanti dalla recente riforma del terzo settore, con cui l’ordinamento ha provveduto al riordino ed alla revisione organica della sua disciplina, ispirata dal “principio di collaborazione”, che, ormai, in tale ambito, è alla base delle relazioni tra enti pubblici e organismi no-profit.

In breve, a partire dall’entrata in vigore di tale riforma, lo Stato ha riservato esclusivamente alle realtà strutturate in forma di Ets ed iscritte al Runts la possibilità di partecipare ad ogni iniziativa e progetto pubblico in materia (es. bandi, erogazioni, finanziamenti, benefici fiscali, ecc.), oltrechè - in generale - a dialogare con esso in merito ai piani ed alle attività di co-programmazione, partenariato e co-progettazione nel terzo settore, che - come noto - è un universo variegato e multiforme fatto di tanti soggetti giuridici, tutti diversamente impegnati - senza scopo di lucro - a “svolgere attività di interesse generale per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale” e che, per tali finalità, è considerato omologo all’ente pubblico.

 

 

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