Il prossimo 25 ottobre, mons. Luigi Manca, celebrerà il suo 50.mo anniversario di presbiterato. Oggi, per porgergli gli auguri interviene, in forma epistolare, l’arcivescovo emerito mons. Domenico D’Ambrosio
Caro don Gigi, in qualche modo voglio essere presente alla celebrazione di lode e gratitudine al Signore per il cinquantesimo del tuo sacerdozio. Fisicamente non mi è possibile come avrei desiderato. Ma nell’incastro delle possibilità posso aggiungere che c’è anche una presenza orante e intercedente che supera la fisicità dell’esserci e non per questo è meno avvertibile.
Cosa posso augurarti? Ti scrive uno dei cinque vescovi che hanno condiviso con te la ricchezza del dono incommensurabile del sacerdozio da te vissuto sempre nella fedeltà obbediente e serena, nella generosità intelligente del servizio che ti ha visto operaio a tempo pieno nella vigna del Signore.
Penso al servizio pastorale che ti è stato chiesto nel primo grande arco della tua vita sacerdotale soprattutto nella comunità parrocchiale come vicario cooperatore e poi arciprete parroco di Santa Maria delle Grazie in Campi Salentina (1973-1999). Sei stato generosamente impegnato nell’animazione pastorale della comunità con la quale hai condiviso un momento significativo del tuo ministero sacerdotale, non disattendendo il prosieguo e l’approfondimento della ricerca che ti ha visto e ti vede ancora all’opera negli studi patristici.
Hai stretto un patto di ferro con Sant’Agostino deciso a non romperlo se penso al titolo che hai dato all’ultima tua grande pubblicazione: Sono diventato una gigantesca domanda: Colloquio con Agostino. Non gli dai tregua!
Grazie don Gigi, per il dono del tuo sacerdozio, della tua fedeltà ai vescovi che ti hanno avuto collaboratore intelligente, generoso, discreto, disponibile.
Nella comunione della preghiera il mio abbraccio, il mio grazie, il mio augurio