Giovedì sera, presso la parrocchia di Sant’Antonio a Fulgenzio, un raduno ecumenico ha concluso l'Ottavario di preghiera per l'unità dei cristiani 2024.
Il parroco, Fra Sebastiano Sabato, ha accolto i rappresentanti delle Chiese cristiane con la stessa consuetudine del Burkina Faso, da dove i fratelli delle diverse Chiese cristiane hanno realizzato il testo della preghiera di questo anno. È stata offerta dell'acqua da una zucca, tipico contenitore di quelle terre. È un gesto che esprime accoglienza, ospitalità e comunione; solo dopo che gli ospiti si sono dissetati e rinfrescati si può iniziare a parlare dei motivi dell'incontro.
Il direttore dell'Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, mons. Carlo Santoro, ha introdotto la preghiera ricordando che la Parola unisce con l'amore di Dio quanti si riuniscono nel suo nome.
L'arcivescovo Michele Seccia, con il parroco degli ortodossi rumeni, Padre Ovidiu Grancea e con il Pastore Tommaso Carpino, della Chiesa evangelica internazionale, hanno guidato alla riflessione, partendo dall' icona evangelica di quest'anno: "Ama il Signore Dio tuo... e ama il prossimo come te stesso" (Luca 0,27). Tutti in piena convergenza affinché la preghiera comune faccia sentire le Chiese unite in Cristo e per la potenza dello Spirito Santo, un solo corpo di carne, una sola grande famiglia umana, che faccia della prossimità, dell'agire concreto del buon samaritano, il proprio stile di vita, ossia il modo autenticamente evangelico di stare al mondo.
I Padri della Chiesa, spesso hanno interpretato la locanda della parabola del buon samaritano come l'immagine della Chiesa, che cura e contribuisce alla guarigione delle ferite del mondo; perciò sono state raccolte offerte per i cristiani palestinesi che vivono nell'immane sofferenza della guerra.
Come espressione della molteplicità delle presenze nell' unica Chiesa, erano presenti anche il pastore pentecostale africano, Apostle Ehis e il protopresbitero Papas Nik Pace, della comunità cattolica di rito bizantino.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli.